
Rischia di essere sempre più paradossale il caso pratese che si ritrova con fino a 10 milioni di metri cubi d’acqua di riuso all’anno senza però poterle utilizzare per fini irrigui o di lavaggio strada. La nuova normativa europea introduce infatti la possibilità di reimpiego di questa risorsa idrica, ma i criteri con cui l’Italia recepisce la materia rischiano di essere molto più restrittivi. E così il decreto del presidente della Repubblica se da un lato ammette il riuso delle acque, dall’altro esclude Gida in quanto impianto che recepisce sia acque civili che industriali. Una stesura del decreto che quindi non tiene conto della richiesta pervenuta da Prato, col sindaco Biffoni e i vertici di Gida che avevano chiesto al ministero di tenere conto della qualità delle acque depurate, e quindi dell’unicità del lavoro effettuato dall’impianto di Baciacavallo. "Il nostro è un caso unico, ma virtuoso e già pronto a utilizzare fino a 10 milioni di metri cubi d’acqua – spiega il sindaco Biffoni che intende portare avanti fino in fondo la battaglia istituzionale –. I tecnici di Gida hanno già inviato le osservazioni al ministero, la cui scadenza era oggi (ieri, ndr), ma serve anche un supporto politico per una delle più importanti azioni che possiamo fare sul territorio per valorizzare le risorse idriche". Biffoni chiede così di unire le forze a tutti i parlamentari del territorio, sia di centrodestra che di centrosinistra, in modo da riuscire a fare pressione politica verso ministero e governo. La richiesta è stata avanzata tramite una lettera che coinvolge anche i sottosegretari pratesi, auspicando un incontro on line già per lunedì, così da semplificare la possibilità di ritrovarsi tutti intorno allo stesso tavolo virtuale. "Mi auguro che ci sia un lavoro di squadra per il bene del nostro distretto e della nostra comunità, ma non soltanto: ci auguriamo che la prossima estate si sia in grado di potere ampliare gli ambiti di utilizzo e che si possa anche lavorare alla richiesta di sgravi per le aziende che utilizzano acque di recupero – aggiunge Biffoni -. Così come si prevedono incentivi e sistemi premianti per il risparmio energetico, è necessario un provvedimento analogo per quelle imprese che riducono il consumo di un bene prezioso come l’acqua utilizzando quella di recupero".
Il sindaco nel giorno della scadenza della consultazione pubblica sul sito del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, decreto firmato dal presidente Mattarella, ripercorre anche tutta l’azione di pressing fin qui fatta dal distretto verso la politica romana. Oltre a ribadire la necessità di incentivi per le imprese che consumano acqua in modo responsabile. "Tra poco ci troveremo a dovere affrontare nuovamente l’emergenza idrica, con l’assurdo paradosso di avere scorte di acqua depurata inutilizzate a causa della mancanza di normative che ne consentano l’utilizzo per fini irrigui o per il lavaggio strade, per esempio – conclude il sindaco Biffoni -. Proprio la scorsa estate facemmo presente il problema al ministero dell’Ambiente e lo scorso settembre ci confrontammo con i tecnici del ministero portando l’esempio di Prato con Gida. Adesso siamo a un passo dall’avere una norma nazionale, sarebbe un paradosso se non fosse applicabile a Prato".