
Il rilancio dello stadio è «congelato»
La trattativa per l’acquisto dell’Ac Prato è stata travolta dal silenzio del presidente Commini, ma anche indirettamente dalla bufera giudiziaria che ha investito in questi giorni la sindaca Ilaria Bugetti e il Comune di Prato.
Un combinato che ha inciso sul dialogo e sulla tenuta interna della cordata cittadina, composta da una quarantina di imprenditori, i cosiddetti "volenterosi" che avevano dato vita ad un progetto innovativo "in nome dell’amore della città e di uno dei simboli identificativi del territorio".
Rammarico all’indomani dello stop, a quanto pare definitivo, sul possibile passaggio di proprietà è stato espresso da Massimo Taiti, uno dei più appassionati tifosi dell’Ac Prato, delegato Coni e vicepresidente toscano Lnd Figc. Era stato lui nei mesi scorsi a lanciare la proposta di un percorso diverso per ridare "il calcio al popolo", versione praticabile che si antepone "al calcio dei padroni". Un mix virtuosi che abbina azionariato diffuso alla realtà locale, nella fattispecie il rilancio dello stadio Lungobisenzio, un progetto per far vivere impianto e area collegata sempre, da tutti con strutture potenziate, accoglienti e diversificate per attività e servizi. Il mix è evaporato, ma resta il progetto, l’idea, l’intenzione. L’azionariato diffuso è stato bloccato dal silenzio di Commini che non ha dato seguito alla proposta del gruppo dei "volenterosi" (300mila euro più 300 mila euro di bonus in caso di promozione) mentre il progetto stadio è stato congelato perché adesso sindaca e amministrazione hanno altro a cui pensare (e non si sa se la città e i suoi progetti vivranno un’impasse preoccupante). "Sono amareggiato per lo stop del progetto - dice Taiti - ma resta una proposta innovativa che niente e nessuno può cancellare. Possiamo dargli gambe quando il terreno sarà più favorevole ....".
Martedì il presidente Stefano Commini a La Nazione ha specificato che esiste un’altra offerta per l’acquisto dell’Ac Prato tanto che aveva rifiutato la proposta cittadina di avere l’esclusività della trattativa, anche solo per dieci giorni, come richiesto dall’avvocato che ha curato la proposta dei "volenterosi".
"C’è qualcun altro che ha manifestato interesse per l’Ac Prato" ha detto l’impreditore romano. "Sono pronto a rispettare le scadenze federali per pagamenti e iscrizione alla serie D".
Luigi Caroppo