
A rischio il centro anti violenza. Bugetti: "Bisogna salvare La Nara"
Poco più di dodici mesi di tempo per salvare 27 anni di storia sul territorio del centro anti violenza La Nara. E’ il tempo limite per riuscire a modificare la nuova intesa Stato-Regioni che a oggi comporterebbe il rischio di disperdere il patrimonio di competenze e l’esperienza nell’attività contro la violenza di genere a Prato. A sollevare il caso è la candidata sindaca del centrosinistra, Ilaria Bugetti, che si appella alla politica provinciale, regionale e nazionale per fare fronte comune.
"Chiedo a tutti di unire le forze per salvare il centro antiviolenza La Nara – dice –. Il suo prezioso lavoro è patrimonio di tutti, non possiamo permetterci in alcun modo di perderlo".
Ma perché il Centro è a rischio chiusura? La nuova intesa Stato-Regioni detta criteri tecnico economici diversi dal passato per l’apertura di simili centri. Secondo queste nuove regole, le attività del centro antiviolenza devono essere preponderanti nel bilancio dell’ente. Un problema per la realtà pratese che da sempre opera all’interno della cooperativa Alice che segue moltissimi settori. Dunque non c’è preponderanza in bilancio del centro antiviolenza rispetto alle altre attività della cooperativa. Questo mette a rischio una rete che oggi è arrivata ad accogliere 500 donne l’anno, per un totale di 5.000 persone supportate. "Il nostro modello funziona. Lo dimostra tutti i giorni con i fatti e con i numeri – aggiunge Bugetti – E’ un servizio essenziale che non può e non deve essere cancellato per questioni meramente burocratiche che possiamo e dobbiamo risolvere. Rischiamo che 500 donne non abbiano un luogo di protezione e tutela nella nostra città. Un problema che riguarda anche la provincia perché il Centro ha un punto di ascolto in ogni comune del pratese. Ora è il momento di farsi sentire, tutti insieme, senza distinzione di colore politico. Spero che questo appello venga accolto da tutti i candidati e dai partiti del territorio".
Ma come si supera l’ostacolo burocratico? Secondo Bugetti è necessario che l’intesa Stato-Regioni, ora congelata dal Dipartimento delle pari opportunità, venga rivista. Prevedendo una valorizzazione della storicità dei centri, partendo da un minimo di 5 anni di esperienza e inserendo dei criteri di trasparenza economica diversi dalla preponderanza in bilancio. Per cambiare i criteri c’è poco più di un anno di tempo, inserendo l’elemento della storicità e modificando il parametro tecnico-economico.
"E’ necessario agire tutti insieme e farlo in tempo utile – conclude Bugetti –. Prato deve tutelare una realtà d’eccellenza e modello come il centro antiviolenza La Nara".
Sdb