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80 anni di Marini Industrie. L’azienda festeggia così: premio per giovani artisti

Lanciato al Mudec di Milano, il premio è per artisti under 35. L’idea in collaborazione con Museo del Tessuto e Fondazione Gori Villa Celle .

Da sinistra Roberto, Francesco, Riccardo e Jessica Marini allo stand di Milano Unica con il logo degli 80 anni

Da sinistra Roberto, Francesco, Riccardo e Jessica Marini allo stand di Milano Unica con il logo degli 80 anni

Marini Industrie celebra i suoi primi 80 anni con la terza generazione tra tessuti, arte e visioni future. Un anniversario che l’azienda, fondata nel 1945 da Mario Marini ed Enzo Cecconi, ha voluto festeggiare lanciando "Art is Coming – Marini Industrie Prize" al MUDEC di Milano in occasione di Milano Unica. E’ il nuovo premio biennale che l’azienda dedica ai giovani artisti under 35. Un’iniziativa che intreccia l’arte contemporanea con il senso più profondo dell’impresa familiare e conferma la volontà di Marini Industrie di farsi promotrice di progetti culturali su futuro, territorio e responsabilità condivisa.

"Il premio nasce dalla convinzione che l’impresa non sia solo luogo di produzione, ma spazio generativo, in cui valori e materia si intrecciano, dando vita a un progetto che tiene insieme famiglia e comunità, etica del lavoro e visione di lungo periodo – affermano Riccardo e Roberto Marini, a capo dell’azienda giunta – Così intendiamo sostenere il talento dei giovani artisti, affidandoci all’arte come linguaggio capace di raccontare un modo diverso di fare impresa".

Il tema scelto per la prima edizione porta un titolo che è già un manifesto: "Chi ci tiene davvero?". Un viaggio tra i legami invisibili che tengono insieme imprese familiari, comunità e territori, per riflettere su chi, o cosa, si prende cura e allo stesso tempo mantiene in equilibrio questo sistema complesso.

Per valutare i progetti degli artisti sarà costituito un comitato scientifico grazie alla prestigiosa collaborazione del Museo del Tessuto di Prato e della Fondazione Gori - Fattoria di Celle. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro e sarà garantita la copertura delle spese necessarie per la realizzazione di un’opera site-specific destinata alla sede di Marini Industrie a Prato, che sarà accompagnata da eventi e attività di valorizzazione per l’intero biennio. Durante la serata al MUDEC è stato annunciato che Marini Industrie sarà main contributor della mostra "Alaïa e Balenciaga. Scultori di forma", in programma dall’autunno 2025 al Museo del Tessuto, a conferma dell’impegno a intrecciare moda, arte e territorio: da ottant’anni, il filo conduttore di Marini Industrie non è soltanto il tessuto, ma la capacità di tessere relazioni.

"Celebrare gli 80 anni significa tornare là dove tutto è cominciato, quando mio padre Mario Marini e Enzo Cecconi fondarono l’azienda subito dopo la guerra. Partirono da una semplice pezza murata, l’unica rimasta salva dai bombardamenti e dall’occupazione: da lì ripresero a tessere il futuro – dice Riccardo Marini – Dal 2019 siamo in una nuova sede a Montemurlo, pensata per il benessere delle persone, per accogliere un archivio che custodisce la nostra storia e uno spazio aperto ai nostri clienti, ai giovani designer e agli studenti di moda, perché possano trovare qui ispirazione. È così che onoriamo questi ottant’anni: mettendo radici sempre più profonde e continuando a guardare avanti". Il patrimonio creativo e di storia tessile di Marini Industrie, che coniuga tradizione e ricerca collaborando con i più importanti designer e brand internazionali, è custodito in uno scrigno: l’archivio formato da oltre 50.000 pezzi che raccontano la storia della moda dagli anni Quaranta a oggi,

E’ nella nuova collezione autunno inverno 2026-27 presentata a Milano Unica che Francesco Marini sottolinea "che sentiamo forte il bisogno di ribadire che la ricerca è il cuore della proposta moda. Dopo anni in cui i fattori di bilancio hanno portato a ridurre i rischi, ora tocca a noi, che siamo all’origine della filiera, tornare a essere propositivi e stimolare i nostri clienti. Portiamo in collezione molti tessuti tintofilo, con fantasie non eccessivamente appariscenti ma di grande raffinatezza. Abbiamo sviluppato tessuti garzati con una luce accentuata, data dalla qualità delle fibre nobili come mohair e alpaca. Ci sono lavorazioni che evocano la nostra cultura tessile più antica, sempre su materiali pregiati".

Sara Bessi