
Un momento del progetto con. le studentesse e gli studenti coinvolti
Volterra, città ricca di storia e tradizione, custodisce al suo interno un patrimonio inestimabile di documenti che raccontano le vicende della sua popolazione e delle istituzioni che l’hanno governata nel corso dei secoli. Gli archivi volterrani, con la loro ampiezza e varietà, si pongono al pari di quelli di città come Pisa, Colle Valdelsa e San Gimignano, e testimoniano come la sedimentazione dei documenti abbia avuto inizio già nel Medioevo, con la nascita delle prime strutture istituzionali della città.
La storia di Volterra, almeno quella tramandata dalle fonti scritte, affonda le sue radici nel Medioevo, epoca in cui si consolidarono il comune, il vescovato, la badia camaldolese e altri istituti religiosi. È in questo contesto che prosegue il "Progetto archivio", ideato da Emiliano Raspi e Jacopo Paganelli, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti delle scuole superiori allo studio delle fonti storiche originali, spesso inedite, conservate nei due principali contenitori della documentazione storica cittadina: il palazzo vescovile di via Roma e il palazzo Vigilanti di via Don Minzoni.
I risultati di questa ricerca si tradurranno in saggi scritti dagli studenti del liceo classico, cui quest’anno si sono aggiunti altri studenti dell’artistico, che saranno pubblicati sulla rivista Rassegna Volterrana. Ma non solo: tra gli esiti del progetto c’è anche la realizzazione di un documentario intitolato "La nascita del Comune di Volterra", prodotto dagli stessi studenti e che sarà proiettato al centro studi sabato 17 maggio alle 10:15. Un’occasione di studio e divulgazione che testimonia l’impegno e la passione dei giovani coinvolti.
L’iniziativa si propone di migliorare il senso critico dei giovani nei confronti del passato e di rafforzare la loro consapevolezza del presente. Consultare i documenti originali, infatti, permette agli studenti di esercitare capacità di analisi, interpretazione e contestualizzazione storica, lontano dalle semplificazioni manualistiche e dalla fretta dell’epoca moderna, dominata dall’informazione rapida e frammentata.
"Accompagnarli in archivio significa anche contribuire a formarli come cittadini più attenti, curiosi e responsabili, e a far loro scoprire le vicende che hanno caratterizzato la storia del luogo in cui vivono, favorendo un legame più profondo e autentico con la città - scrive il professor Paganelli - Il progetto ha ricevuto il sostegno di importanti realtà come l’Accademia dei Sepolti, la Fondazione Crv e il presidente Pepi, che hanno creduto nel valore di questa iniziativa. Grazie a questo supporto, le classi del liceo classico e artistico, guidate dal professor Raspi e con la consulenza dello storico medievalista Paganelli, hanno affrontato lo studio delle origini del comune e del suo distacco dalla tutela vescovile.
Attraverso l’analisi di registri, statuti, deliberazioni, bolle papali e altri documenti medievali, i giovani hanno affrontato le difficoltà paleografiche e linguistiche proprie di queste fonti, con l’obiettivo di ricostruire un capitolo fondamentale della storia cittadina.