GIUSEPPE PINO
Cronaca

Uva e olive, l’anno orribile: "La peggior raccolta". Incubo meteo e malattie

Per il vino, il 2023 sarà ricordato per una scarsa resa. Buona invece la qualità. Le perdite nelle vigne sono del 40%-50% nonostante i massicci interventi.

Uva e olive, l’anno orribile: "La peggior raccolta". Incubo meteo e malattie

Uva e olive, l’anno orribile: "La peggior raccolta". Incubo meteo e malattie

E’ una stagione difficile per l’uva e il vino. Ancora di più lo è per le olive e l’olio. Il clima, l’umidità e la troppa pioggia dei primi mesi dell’anno, il caldo e il clima secco dei mesi successivi, con l’aggiunta della peronospora e la mosca i due peggiori "nemici" di questi due piccoli e preziosi frutti del lavoro della campagna mettono a serio rischio l’economia del nostro territorio. In particolare quella che fa da sponda alla strada del vino di Terricciola, un’area che negli ultimi decenni si è fatta più ricca grazie al proliferare di aziende vinicole tanto in numeri assoluti quanto in qualità del prodotto, soprattutto il vino, sempre più diffuso nei mercati di tutto il mondo. E sempre più attrazione e volano per il mercato del turismo.

"E’ l’annata peggiore nella storia della nostra azienda – ha detto Nicola Cantoni della Fattoria di Fibbiano, presidente del consorzio Terre di Pisa – e la mia famiglia è qua dal 1997. Siamo riusciti a limitare i danni solo grazie ad un impegno sempre più costante e ad una maggiore presenza in vigna. Danni che comunque corrispondono a una perdita di prodotto per quasi il 40 percento rispetto alle 200mila bottiglie del 2022. Le uve bianche che solitamente sono crescono in piano sono praticamente andate perse – ha aggiunto Cantoni – hanno resistito meglio le uve rosse che invece si sviluppano più in collina". Se la peronospora ha creato problemi in vigna, soprattutto laddove la produzione si fregia del certificato biologico, la mosca non ha lasciato, nella maggior parte dei casi, scampo alle olive, già indebolite dal clima ostile e dalla poca acqua caduta nelle settimane vicine alla maturazione. La scarsa quantità di olive che saranno raccolte mette addirittura a rischio l’attività e la riapertura di alcuni frantoi.

"Avremo un sangiovese spettacolare – ha sottolineato Alberto Bellini della fattoria Panta Rei – nonostante le perdite sugli altri uvaggi si avvicinino al 50 percento. Poco o niente bianco, assai ridotta la raccolta di canaiolo e ciliegiolo. Ma la quantità di uva raccolta non è di per sé indice della situazione, una cassetta che prima abitualmente pesava 19 chili, oggi ne pesa due o tre di meno giacché gli acini sono più piccoli e meno corposi. I danni veri li vedremo nei prossimi anni – ha detto ancora Bellini – se non riusciremo a compensarli con raccolte più generose negli anni a venire". Nonostante le difficoltà e i problemi il lavoro in vigna e nella promozione va avanti come e più di prima per il consorzio Terre di Pisa, realtà alla quale aderiscono oggi 22 aziende che producono l’eccellenza dei prodotti del territorio. Svezia, Danimarca e Francia i prossimi impegni e le prossime iniziative all’estero.