SARAH ESPOSITO
Cronaca

Un’ambulanza per Kiev . Catena di solidarietà per il popolo in guerra

E’ la terza donazione di tre associazioni toscane dall’inizio del confilitto. Comunità Ucraina Valdera Aps: "Speriamo di contribuire a salvare qualche vita". .

L’ambulanza partita dalla toscana alla volta di Kharkiv in Ucraina

L’ambulanza partita dalla toscana alla volta di Kharkiv in Ucraina

Mentre a Roma proseguono i lavori della quarta Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, dalla Toscana parte un’ambulanza alla volta Kharkiv, una delle città più colpite dal conflitto. L’arrivo del mezzo è il risultato di una collaborazione tra tre associazioni toscane: Comunità Ucraina Valdera Aps, Lilea di Firenze e Prato e Ucraina nel cuore di Livorno. "Grazie ai cuori generosi di tanti cittadini – dice Nicola Cipolla dell’associazione pontederese – l’ambulanza carica di solidarietà è arrivata in Ucraina. In un momento di dolore e bisogno, questo gesto significa cure, salvezza e un segnale di vicinanza che supera ogni confine. Grazie di cuore a chi ha reso possibile questo sogno: insieme possiamo davvero cambiare il destino di chi ne ha bisogno". Si tratta della terza ambulanza che le tre realtà toscane sono riuscite ad acquistare e a far arrivare in Ucraina.

"Da un anno collaboriamo insieme perché abbiamo capito quanto fosse importante unire le forze — racconta —. Organizziamo iniziative con l’obiettivo di aiutare i civili purtroppo presi di mira, insieme a strutture sanitarie e ambulanze, in questo conflitto. Grazie alla collaborazione con una carrozzeria di Quarrata che si occupa proprio dell’allestimento delle ambulanze acquistiamo i mezzi usati, le rimettiamo a posto e le portiamo in Ucraina. La speranza è riuscire a contribuire a salvare qualche vita".

L’associazione pontederese è nata all’indomani dell’attacco russo in Ucraina all’inizio come centro di raccolta di aiuti e poi, con il passare del tempo, e con le variazioni del conflitto ha raccolto fondi con obiettivi sempre più mirati. "Tutto è cominciato più di tre anni fa — racconta — con dei post su facebook. Mia moglie è ucraina e insieme in quel momento abbiamo messo a disposizione la nostra casa per raccogliere medicinali, vestiti e generi di prima necessità. Poi grazie anche all’aiuto dell’amministrazione comunale, in particolare degli assessori Carla Cocilova e Mattia Belli, siamo diventati associazione. Una volta che la situazione dei profughi si è calmata, abbiamo iniziato a inviare generatori elettrici, perché le centrali erano diventate bersagli per attaccare la popolazione, infine siamo passati alle ambulanze".

Negli anni sono state organizzate cene, iniziative culturali e musicali per raccogliere fondi a favore della popolazione civile. "La cosa più difficile? — conclude — Mantenere alta l’attenzione dopo più di tre anni, ma anche combattere la disinformazione. All’inizio c’era maggiore disponibilità all’aiuto oggi non è più così. Vogliamo soltanto aiutare la popolazione civile e continueremo a farlo, continueremo con l’invio di ambulanze e a settembre organizzeremo un grande evento toscano unendo le forze delle tre associazioni".

Sarah Esposito