di Carlo Baroni
Tosca, si sa, è diventata una delle opere più rappresentate in tutto il mondo ed è incontrovertibile che sia tra i lavori più amati dai melomani. A San Miniato, in piazza Duomo, sono arrivati 700 spettatori per la messa in scena del capolavoro di Puccini, iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Una rappresentazione fortemente voluta dal presidente Antonio Guicciardini Salini nell’ambito dell’attività culturale, intensa ed importante, che la Fondazione Crsm ha portato avanti in questi anni. E questa "Tosca" resterà di certo negli annali degli spettacoli a San Miniato. Per la raffinatezza della rappresentazione, per la bravura di tutto il cast. L’orchestra si è rivelata in perfetta simbiosi con la regia: accurata, precisa, armoniosa, poderosa nelle dinamiche della complessa partitura pucciniana. Amorevole l’accompagnamento ai cantanti nelle celeberrime arie. Gli avvenimenti in Tosca si succedono quasi tumultuariamente e la musica non può concedersi indugi: è a sua volta impetuosa, pur restando sempre elegante. Così – tra applausi a scena aperta – nella straordinaria cornice della piazza, incorniciata tra cattedrale e vescovado, e dominata dalla Rocca federiciana, ha preso corpo e voce il vortice di emozioni dell’opera romantica che Tosca rappresenta: una donna passionale e gelosa che difende l’amato fino alla morte.
La sua aria "Vissi d’arte" - che ha incantato il pubblico – è stato uno dei momenti più toccanti dell’opera, in cui la protagonista si interroga sulla giustizia divina e sulla sua stessa vita dedicata all’arte. Eccellenti gli interpreti: Lenny Lorenzani (Tosca), Alberto Profeta (Mario Cavaradossi), Romano Martinuzzi (Scarpia). Regia di Alberto Paloscia. Orchestra magistralmente diretta da Marco Severi, che è anche l’ideatore del progetto.