
I due corpi sono stati recuperati (foto d’archivio)
Una scalata passo dopo passo sul filo di cresta per raggiungere la cima e un panorama mozzafiato che spazia su diverse vette e valli alpine. Una scalata che si è trasformata in tragedia ieri sul Castore, una delle cime più note del massiccio del Monte Rosa e che con i suoi 4.226 metri di altitudine, è la meta preferita dagli alpinisti che passano e soggiornano al rifugio. Due le vittime. Una è di Santa Maria a Monte dove la notizia è piombata, nel pomeriggio di ieri, come un macigno: si tratta di Marco Stagi, 34 anni, originario di Cerretti, conosciutissimo e stimato come tutta la sua famiglia. L’altra vittima è una donna di 36 anni, di origini straniere, ma residente a Padova.
Da una prima ricostruzione i due erano partiti all’alba del 13 agosto dal rifugio Quintino Sella con l’obiettivo di raggiungere la vetta e completare la traversata scendendo lungo il versante ovest. Da chiarire, tuttavia, il copione del dramma che si è consumata in quella che è una salita impegnativa ma molto frequentata dagli appassionati di alpinismo. Ci sono indagini in corso che sono condotte dai militari della guardia di finanza di Cervinia. Secondo i soccorritori, è possibile tuttavia che il peggioramento improvviso del tempo li abbia colti di sorpresa, facendo smarrire loro il percorso lungo la cresta. L’errore di rotta si sarebbe rivelato fatale, portandoli a cadere sul ghiacciaio sottostante. Qui, infatti, le condizioni meteo variabili e i tratti esposti della cresta continuano a rappresentare un rischio per gli scalatori.
L’allarme è scattato nella notte, quando il compagno della donna ha segnalato il mancato rientro. La macchina dei soccorsi si è messa immediatamente in moto. Un primo sorvolo in elicottero, effettuato ieri mattina, non avrebbe dato risultati. Ma le ricerche sono proseguite con ulteriori e capillari approfondimenti. La Guardia di Finanza di Cervinia e Alagna ha utilizzato i dati dell’orologio con Gps di una delle vittime per restringere l’area di ricerca: dal satellite è poi arrivato il segnale che ha circoscritto la zona dove i due potevano trovarsi. Poche ore dopo, i soccorritori hanno individuato e raggiunto i corpi. Purtroppo per Stagi e per la donna che si trovava con lui non c’era più nulla da fare. La notizia della tragedia è presto arrivata nel piccolo borgo del "Cuoio" dove la famiglia Stagi è molto apprezzata.
Il padre della vittima, Manuele, idraulico, è anche presidente dei Fratres di Cerretti, una persona – ci dicono – sempre pronta e disponibile con tutti, e molto attiva nella comunità. La moglie, Dina, ragioniera, è impiegata in una conceria del Comprensorio del Cuoio. Marco ha una sorella, Jessica, anch’essa molto conosciuta e stimata. Il 34enne, un professionista che ha lavorato a lungo all’estero – ora lavorava nel nord in Italia – era molto appassionato di Montagna e di panorami mozzafiato. Quest’anno aveva scelto il Castore, uno dei giganti del Monte Rosa, situato al confine tra la Valle d’Aosta e il Vallese. Il suo nome, insieme a quello della vicina cima del Polluce, deriva dai gemelli della mitologia greca, Castore e Polluce, per la loro simile conformazione. Un luogo spettacolare che, però, l’ha strappato tanto prematuramente alla vita e ad un mondo di affetti che ora sono provati da un dolore sordo e profondo. I corpi sono stati recuperati dal Soccorso Alpino Valdostano e trasportati a Champoluc, dove le autorità procederanno agli accertamenti di rito e alla ricostruzione dell’incidente.
Carlo Baroni