
Don Donato Agostinelli con i bambini del villaggio nella nuova scuola dove potranno avere l’adeguata istruzione
La missione Shalom in Madagascar – alla quale è presente Alessio Spinelli, in rappresentanza della Regione e su delega di Giani – è terminata da pochissime ore. Un viaggio importante: nel quale c’era anche da inaugurare la nuova scuola che offrirà istruzione a 190 bambini e bambine. E da posare la prima pietra dell’ambulatorio medico, un presidio importante, pensato per lo più per i bambini e per le donne. Progetti che si inseriscono a trecentosessanta gradi nell’ impegno di Shalom – guidato da monsignor Andrea Cristiani, che ha guidato la delegazione – in questo Paese, bellissime, ma anche dai tanti bisogni.
Nei giorni scorsi la delegazione ha vissuto momenti di grande emozione. Ad Ampanenjanana gli Shalom sono stati accolti con il sorriso dei suoi bambini, "un sorriso che non si può spiegare, solo vivere", dicono. Un sorriso curioso e timido. Ma carico di grande speranze. "L’inaugurazione della scuola - spiega la delegazione nel report – è stata sentita da tutti. E’ stato un momento simbolico, ma con la speranza che cambi davvero la vita dei piccoli che siederanno dietro quei banchi di legno. Subito dopo abbiamo deposto la prima pietra del dispensario farmaceutico che significherà salute, respiro e sollievo per tanti piccoli che tossivano senza sosta".
"Il momento della partenza è stato il più difficile perché i bambini hanno corso dietro al nostro pulmino, cercando di vederci ancora, anche solo per un istante - dicono gli Shalom –. Porteremo con noi i loro occhi e le loro mani strette alle nostre, e questo ricordo sarà capace di far sorridere anche a distanza di anni". Nei villaggi dove ci sarebbero mille motivi per piangere, la gente trova sempre almeno mille e uno motivi per ridere. Anche questo è Shalom.
C. B.