CARLO BARONI
Cronaca

La Toscana si libera dal Keu. Al via l’operazione di bonifica dei terreni avvelenati

Scatta la rimozione dei cumuli di terra dal Green Park di Pontedera, una delle 13 zone coinvolte. Fra tre giorni l’udienza preliminare in cui la procura chiede il processo per 24 persone e 6 società

Carotaggi dei carabinieri a caccia del Keu sul tratto empolese della strada 429

Carotaggi dei carabinieri a caccia del Keu sul tratto empolese della strada 429

Pisa, 7 maggio 2024 – A tre giorni dall’udienza preliminare è in programma per oggi l’inizio della rimozione dei cumuli di terra dall’area Green Park di Pontedera, uno dei tredici siti in Toscana dov’è stato trovato il Keu. Si procederà per step, con le relative analisi di partenza, le contro analisi della discarica dove verranno conferiti, e i controlli a campione sui camion in fase di ingresso nel sito di smaltimento. Ma il rebus bonifiche dal Keu, per molte zone, è ancora da definire e per altre è in mano alla giustizia amministrativa.

E’ il caso di Crespina Lorenzana, nel Pisano, dove il Keu fu trovato in un cantiere che Acque Spa aveva dato in appalto per la sostituzione di una condotta idrica. Comune e Acque sono totalmente estranei alla vicenda Keu. Però sarà il Tar – dopo che il gestore idrico ha impugnato l’ordinanza del municipio – a decidere a chi spetta la rimozione. La sentenza è attesa a giorni. Nelle settimane scorse, la giustizia amministrativa ha dato ragione a Chimet e Tca. I due colossi aretini del recupero metalli preziosi non dovranno accollarsi le spese per la bonifica e la messa in sicurezza dell’impianto di Levane. "Chimet e Tca – si legge nella sentenza – hanno conferito i loro rifiuti "a un soggetto (Lerose Srl) regolarmente autorizzato a riceverlo, ai fini del successivo recupero e smaltimento, e accompagnato dalla necessaria documentazione". Fra i siti dove fu rilevato il Keu c’è anche il sottostrada della Sr 429 a Empoli e l’area ex Vacis a Pisa.

Era l’aprile 2021 quando fu scoperchiato il vaso di Pandora chiamato Keu, l’indagine sulle "terre avvelenate" che sarebbero finite a tonnellate in mezza Toscana per riempimenti e sottofondi stradali nonostante non ne fosse consentita – secondo gli inquirenti – tale modalità di recupero perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque sotterranee significative concentrazioni di metalli pesanti. Al centro, per la procura, ci sarebbe stato un sistema oliato da un’associazione a delinquere finalizzata alle attività organizzata di traffico di rifiuti consistenti in ceneri prodotte dal trattamento termico dei fanghi di depurazione nell’ex Ecoespanso di Santa Croce sull’Arno e inviati all’impianto Lerose ben sapendo che – secondo l’ipotesi accusatoria – l’impiego che sarebbe stato fatto di tale rifiuto era incompatibile con il rispetto dei limiti e requisiti di legge.

Ma sul tavolo c’erano ingenti risparmi che le indagini hanno determinato vagliando la differenza dei costi che avrebbe sostenuto Aquarno se avesse inviato il rifiuto ad un corretto smaltimento. Secondo quanto ricostruito, la gestione abusiva del Keu avrebbe consentito ingenti risparmi per circa 24 milioni di euro. Un rosario di reati quelli che, a vario titolo, vengono contestati nell’inchiesta: associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, corruzione in materia elettorale e di indebita erogazione di fondi pubblici danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari. Venerdì si torna in aula per l’udienza preliminare nella quale saranno formalizzate le richieste di costituzione di parte civile: una quarantina fra Comuni, sindacati, proprietari di terreni, associazioni, comitati. Alla scorsa udienza il pm depositato altri atti di indagine nell’ambito dell’inchiesta.

A rischiare il processo sono 24 persone e 6 società, anche un sindaco e un consigliere regionale del Pd. Questi i soggetti per i quali, a vario titolo e con posizioni diverse, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio: Alessandro Francioni, Franco Donati, Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini, Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani, Aldo Gliozzi, Maila Famiglietti, Alberto Benedetti, Giulia Deidda, Edo Bernini, Ledo Gori, Andrea Pieroni, Francesco e Manuel Lerose, Annamaria Faragò, Claudio Tavanti, Claudio Guadagnoli, Luca Benvenuti, Claudio Fagioli, Mario Guidelli, Francesca Tartamella.