
Il sopralluogo in uno dei siti contaminati
Potrebbe arrivare alla prossima udienza una richiesta di rito abbreviato: se sarà così, questa posizione sarà stralciata. Ma potrebbero arrivarne anche altre. Intanto ieri a Firenze è dovuta slittare la discussione del pm per il procedimento scaturito dall’inchiesta Keu. Sono state sollevate due eccezioni che hanno impegnato l’udienza: una da parte di una della società e relativa a documenti d’indagine che non sarebbero stati messi a disposizione delle parti nei tempi dovuti, che è stata rigettata dal giudice; una, sollevata da uno dei soggetti citati come responsabile civile, invece, è stata in parte accolta: il pm dovrà riformulare – si apprende – il capo d’imputazione per specificare con maggiore chiarezza quali sono le eventuali responsabilità contestate.
Ieri, sarebbe dovuto essere il giorno nel quale il pm avrebbe dovuto procedere con la discussione, dettagliando l’indagine e le diverse posizioni (rischiano il rinvio a giudizio 24 persone e 6 società). L’udienza preliminare è aperta da mesi per il procedimento che vede contestati, a vario titolo, capi d’accusa che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, fino alla corruzione elettorale.
Era contestato ad alcune posizioni anche il reato di abuso d’ufficio. Ma su questo si è espressa nei giorni scorsi la Corte Costituzionale che ha stabilito che "non è incostituzionale l’abrogazione dell’abuso d’ufficio". Quindi questa fattispecie di reato è uscita dal processo. L’indagine keu divenne di dominio pubblico nell’aprile 2021 quando emerse il presunto smaltimento illecito del keu ricavato dai fanghi conciari. Il keu – secondo le indagini – in uscita dell’impianto Aquarno di Santa Croce veniva conferito dal 2012 alla ditta Lerose di Pontedera che, nella prospettazione accusatoria, lo riciclava in modo non conforme in riempimenti e sottofondi stradali perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Invece sarebbe finito a tonnellate in mezza Toscana. Si torna in aula il 20 giugno.
Carlo Baroni