ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Teatro Toccando il vuoto, fra etica e rimorsi

Lo spettacolo andrà in scena l’8 e il 9 marzo all’Era e vede fra i suoi protagonisti Lodo Guenzi. Il testo di Greig per la prima volta in Italia

Lo spettacolo Toccando il vuoto di David Greig

Lo spettacolo Toccando il vuoto di David Greig

PONTEDERALodo Guenzi, diretto da Silvio Peroni, è il protagonista – insieme a Eleonora Giovanardi, Giovanni Anzaldo, Matteo Gatta – di “Toccando il vuoto“, testo del drammaturgo scozzese David Greig, rappresentato per la prima volta in Italia. Al teatro Era di Pontedera l’8 e il 9 marzo, alle 21 e alle 17. Tratto da una storia vera, la pièce è ambientata nel 1985 durante la scalata nelle Ande Peruviane, dove gli alpinisti Joe Simpson (interpretato da Lodo Guenzi) e Simon Yates (Giovanni Anzaldo) restano vittime di un incidente durante la fase di discesa che provoca la caduta di Joe in un dirupo. Simon, per non rischiare di precipitare assieme al suo compagno, è costretto a tagliare la corda da arrampicata. La storia si sviluppa tra passato e presente, in un tempo e spazio che si fondono costantemente, ponendo il pubblico in un interrogativo costante: "Che cosa avremmo fatto al posto di Simon?".Il tema, dunque, è quello delle scelte, etiche e non, tra passione, sensi di colpa, amicizia e resilienza. Lo spettacolo: uno dei temi centrali del testo è quello delle ossessioni: raggiungere vette sempre più alte, superare i limiti, confrontarsi continuamente con le proprie paure. Spesso diventano pensieri costanti, quasi fossero fantasmi che disturbano il sonno e occupano stabilmente la mente. "Queste ossessioni, come sappiamo, possono portare a compiere scelte rischiose, che possono diventare tragiche, come nella vicenda di Simon e Joe - si legge nella nota di regia - E qualche volta anche nelle nostre vite. Il testo vuole raccontare le emozioni e le relazioni umane in uno spazio ostile e isolato come quello della montagna. Nel corso della storia, emergeranno segreti e tensioni tra i personaggi, mentre l’ambiente impervio e separato dal resto del mondo li metterà a dura prova. Sacrificare la vita di un amico per salvare la propria è forse tra le scelte più dolorose che esistano, da cui può scaturire un senso di colpa eterno e duraturo.Mi affascina lo sguardo intenso e commovente dell’autore, che in una continua e avvincente sovrapposizione tra i luoghi del racconto: da una parte il pub, con i suoi tavoli e dall’altra la montagna, con i suoi dirupi e ghiacciai. Si finisce per non capire più dove ci troviamo".