Pontedera, il video inchioda gli aggressori dello studente

Indagini a una svolta. Progetto Pontedera chiede percorsi di educazione alla legalità. E la minoranza tuona: "Telecamere per la sicurezza"

Un fermo immagine del video che ha ripreso l’aggressione

Un fermo immagine del video che ha ripreso l’aggressione

Pontedera (Pisa), 7 ottobre 2022 - Il video pubblicato in rete e sui social inchioda i due studenti che sabato 24 settembre all’uscita delle scuole hanno aggredito e picchiato un quindicenne. Uno in particolare ha preso a pugni e calci – mentre era per terra, inerme – il ragazzo e l’altro è responsabile di complicità perché all’inizio della zuffa teneva ferma la vittima. Non si tratterebbe, come confermato anche ieri da fonti investigative, di un episodio di bullismo. La lite sarebbe scaturita da futili motivi e in particolare dal fatto che il quindicenne avrebbe più volte infastidito il coetaneo che poi, materialmente, l’ha malmenato. I carabinieri, che hanno subito avviato le indagini dopo aver ricevuto la denuncia da parte del ragazzino, sarebbero sul punto di terminare il lavoro e di inoltrare le comunicazioni del caso alla Procura.

Intanto, non si fanno attendere le reazioni della politica. Progetto Pontedera, lista civica che alle ultime Comunali ha appoggiato il sindaco Matteo Franconi, "esprime grande preoccupazione per la violenza inaudita mostrata nel video" e commenta che "il fatto che nessuno sia intervenuto in modo tempestivo a difesa dell’aggredito, per indifferenza o per timore di essere coinvolti, ci rappresenta una realtà che non possiamo e non vogliamo accettare". "Questo fatto non è solo un problema di ordine pubblico – il commento di Gianni Ferdani, coordinatore di Progetto Pontedera – Aggressori, aggredito e pubblico hanno un’età tale che ridurre l’accaduto a questo sarebbe miope e riduttivo. Le contraddizioni, le difficoltà di relazione, la ricchezza e la complessità di una società sempre più composita e multiculturale, richiedono la nostra attenzione e il nostro impegno. Un impegno che deve vedere protagonisti le istituzioni, sia amministrative che scolastiche, i cittadini, gli studenti. Occorre pensare a un percorso di educazione alla legalità, alla non violenza, alla risoluzione costruttiva dei conflitti. Percorsi da svilupparsi nelle scuole, primo e importantissimo presidio educativo, ma non solo".

Matteo Bagnoli, capogruppo di Fratelli d’Italia, chiede l’intervento dell’amministrazione comunale. "E’ inaudito che l’amministrazione comunale, pur consapevole della situazione, non abbia ancora preso posizione, intervenendo concretamente – dice Bagnoli – È necessario che le forze dell’ordine siano messe nella condizione di monitorare l’intero villaggio scolastico, grazie anche all’ausilio di sistemi di video sorveglianza, deterrenti per bulli e malintenzionati. È inaccettabile che le videocamere vengano utilizzate solo per fare cassa, il villaggio scolastico è infatti in ztl, e non per la sicurezza di studenti e cittadini".