"Unione di persone". Questo è il significato che gli studenti delle classi terze e gli insegnanti del Leonardo da Vinci di Castelfranco hanno dato allo sport: non solo gare e competizioni ma un modo per crescere e stare insieme. Ma cosa succede quando uno studente ha una disabilità? Può partecipare alle attività sportive scolastiche? La risposta è sì e deve poterlo fare come tutti gli altri.
Abbiamo chiesto cosa significasse "inclusione sportiva" e cosa possono fare le società sportive per includere i ragazzi con disabilità. La maggior parte ha dichiarato che si tratta di possibilità di praticare lo sport che preferiscono, senza discriminazioni fisiche o mentali. In molti hanno inoltre sottolineato come lo sport favorisca integrazione, solidarietà e rispetto.
E’ stato chiesto cosa farebbero nei panni della Regione Toscana per migliorare l’accessibilità e la qualità della pratica sportiva: costruzione di nuove scuole e palestre, miglioramento delle strutture esistenti e adozione di politiche volte a garantire pari opportunità per tutti. Quindi la parola d’ordine è "Adattare". Infatti spesso non è necessario cambiare uno sport, ma solo adattarlo.
Ad esempio per chi ha difficoltà motorie, si possono usare attrezzi speciali o proporre giochi da seduti, chi ha una disabilità visiva può giocare con palloni sonori o con compagni-guida, per i ragazzi con difficoltà cognitive, si possono semplificare le regole o lavorare in piccoli gruppi. L’importante è che nessuno si senta escluso.