GABRIELE NUTI
Cronaca

"Post della dipendente comunale denigra i giovani del Giubileo"

PONTEDERA "’Chierichetti che ballano e cantano e seminano monnezza in ogni dove’. Con queste parole vengono definiti i milioni di pellegrini...

Matteo Bagnoli, capogruppo del gruppo consiliare Fratelli d’Italia all’opposizione in consiglio comunale a Pontedera

Matteo Bagnoli, capogruppo del gruppo consiliare Fratelli d’Italia all’opposizione in consiglio comunale a Pontedera

PONTEDERA"’Chierichetti che ballano e cantano e seminano monnezza in ogni dove’. Con queste parole vengono definiti i milioni di pellegrini che hanno partecipato al Giubileo dei Giovani a Roma. E chi usa queste parole, in un post sui social, è una persona delegata per conto del Comune di Pontedera alle politiche per la pace". Lo dice Matteo Bagnoli, capogruppo in consiglio comunale a Pontedera per la minoranza Fratelli d’Italia. "Una dipendente pagata coi soldi dei cittadini per ’favorire la pace’, come riportato sul sito del Comune, che scredita e denigra milioni di ragazzi che si sono riuniti per chiedere la pace – spiega Bagnoli – Non è normale. Non è accettabile. Non è ammissibile. Non è giustificabile". Il post della dipendente: "Dopo ‘sta settimana di chierichetti che ballano e cantano e seminano monnezza in ogni dove non voglio più sentire un fiato che sia uno sul Pride". "Queste parole – aggiunge Matteo Bagnoli – non sono solo una caduta di stile, ma una dichiarazione grave, profondamente irrispettosa e carica di un pregiudizio che stride con il ruolo ricoperto da chi l’ha pronunciata. A scriverlo, infatti, è una dipendente del settore Pnrr-Cultura del Comune di Pontedera. Non si tratta di un’opinione qualunque, espressa da una cittadina qualunque. Parliamo di una dipendente del Comune che ha tra le sue funzioni la cooperazione internazionale e politiche per la pace, il coordinamento di misure e azioni a sostegno e supporto del tessuto culturale di Pontedera. È allora legittimo domandarsi quale idea di cultura si intenda portare avanti a Pontedera. L’auspicio è che l’amministrazione comunale intervenga con chiarezza, perché simili affermazioni non sono compatibili con il ruolo di chi lavora a diretto contatto con il mondo della cultura, dell’associazionismo e delle politiche di pace".