
Nessun Comune della zona del Cuoio dispone dell'autovelox T-exspeed v 2.0, non omologato e sequestrato in varie città italiane. Multe contestate potrebbero non essere annullate. Denunciato il legale rappresentante della società appaltatrice per frode nella pubblica fornitura.
COMPRENSORIO
Nessuno dei cinque Comuni della zona del Cuoio ha in dotazione l’autovelox T-exspeed v 2.0, il modello risultato non omologato e sequestrato in varie città e Comuni di tutta Italia dopo il primo intervento della polizia stradale a Cosenza dove, a distanza di un anno dall’ultima volta, gli agenti hanno nuovamente sequestrato alcuni autovelox ritenuti illegali attivi sulla rete stradale provinciale e non solo. Ai sindaci e vicesindaci dei cinque Comuni della zona del Cuoio – Simone Giglioli di San Miniato, Roberto Giannoni di Santa Croce, Manuela Del Grande di Santa Maria a Monte, Linda Vanni di Montopoli e Monica Ghiribelli vice a Castelfranco – abbiamo chiesto se nei loro Comuni sono attivi apparecchi per il rilevamento della velocità T-exspeed v 2.0. Tutti e cinque hanno risposto che non ne hanno. Quindi, per gli automobilisti della zona che dovessero aver preso multe con gli autovelox non c’è la prospettiva di poter fare ricorso.
Il provvedimento che ha preso avvio a Corenza è stato emesso dal gip nell’ambito di un’attività d’indagine delegata dalla Procura di Cosenza e a seguito delle risultanze degli accertamenti sulla "non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-exspeed v 2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale". Il legale rappresentante della società appaltatrice è stato denunciato in stato di libertà per frode nella pubblica fornitura. Gli accertamenti effettuati, secondo la polstrada di Cosenza, hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate.