
Mostra di foto "Ho visto le bombe cadere"
L’inaugurazione della mostra fotografica "Ho visto le bombe cadere" ha visto la partecipazione dell’assessora regionale all’istruzione e cultura della memoria, Alessandra Nardini, l’assessore comunale alle politiche educative, Francesco Mori, il presidente dell’Anpi, Alberto Tardini, e lo storico Michele Quirici, ha rappresentato un momento significativo per la città di Pontedera. Tenutasi alla biblioteca Giovanni Gronchi, l’esposizione offre uno sguardo approfondito sugli eventi tragici che hanno segnato Pontedera ottant’anni fa. Durante il periodo compreso tra il 18 e il 21 gennaio del 1944, la città fu teatro di una serie di bombardamenti aerei che lasciarono un’impronta indelebile. Attraverso una documentazione recuperata dagli archivi storici e arricchita da tre foto inedite, rappresentanti il prima, il durante e il dopo della città vista dall’alto, la mostra ripercorre quei terribili giorni. Con quasi 400 morti e oltre mille feriti su una popolazione di meno di 20.000 abitanti, la devastazione fu significativa, difatti più della metà delle abitazioni insieme a scuole e fabbriche, furono distrutte o gravemente danneggiate. L’evento ha visto inoltre la presentazione del libro "Diario di Guerra" scritto da Luciano Forte ed edito Tagete Edizioni. "Questo diario mi è stato consegnato dalla famiglia ed è una fonte straordinaria - afferma lo storico Michele Quirici - qui vengono raccontate delle reali testimonianze giorno per giorno di un pontederese, con la sensazione vissuta, descrivendo i bombardamenti in diretta, la fame e la paura di quei momenti". Grazie a queste documentazioni, il diario offre un resoconto dettagliato e vivido degli eventi tragici del conflitto mondiale e delle conseguenze devastanti che hanno colpito il territorio locale."Oggi, possiamo conoscere questi fatti anche grazie a Luciano Forte" aggiunge Quirici "e alla sua lucidità nel narrare un momento così cruciale". Un terzo momento della mostra è stato dedicato alla memoria con la presentazione del progetto Biblioteca resistente, in collaborazione con il Comune di Pontedera e con Anpi, (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) per la creazione negli spazi dei Gronchi e per ricostruire la storia dei resistenti, attraverso un’area che sia una porta di accesso a tutto il patrimonio bibliografico e archivistico della provincia di Pisa. In aggiunta alla mostra, visitabile fino al 2 marzo, è importante ricordare l’Orto dei Rosati, un altro luogo, simbolo della tragedia del 18 Gennaio 1944 dove molte persone persero la vita in una zona considerata un rifugio naturale. "Mitragliavano e bombardavano durante il giorno - ha dichiarato il nipote di Bartolini Pietro, Bani Alessandro - "Avevo circa nove anni quando ho visto passare davanti a me i cadaveri delle persone".
Questa area fu colpita direttamente dalle bombe sganciate dagli aerei, causando ulteriori perdite umane e aggiungendo un altro tassello di tragedia alla storia di Pontedera. "Nel quarantacinque io e mia sorella uscimmo di casa - aggiunge infine Bani - nostra madre non ci aveva parlato del coprifuoco e mentre attraversavamo la piazza di fronte alla chiesa, il prete ci notò e ci portò dentro. Eravamo confusi, spaventati e dopo aver aspettato, una volta usciti dalla chiesa, i tedeschi ci presero mettendoci al muro".
Andrea Martina Torre