
Il prototipo di una Mazzanti automobili ora all’asta. E’ uno dei lotti del noto brand di hypercar ormai fermo da tre anni
PONTEDERA Svolta possibile o epilogo ormai alle porte? La saga della Mazzanti automobili di Pontedera sembra arrivata a un passo cruciale. E’ in corso infatti un nuovo tentativo, un’asta giudiziaria, per salvare quel che resta di un’eccellenza tutta made in Valdera ma che ormai da tempo, quasi tre anni fa, ha chiuso i battenti. La produzione di hypercar si è fermata lasciando nello stabilimento di Gello auto incompiute, componentistica ancora da assemblare e motori da accendere. Da quel momento è iniziato un calvario che ha visto vari tentativi per riportare in vita un marchio prestigioso nel panorama mondiale. Ora, dopo tre aste andate completamente a vuoto, nonostante alcuni ventilati interessamenti da parte di privati e non solo, è in corso la quarta asta che per la prima volta ha introdotto delle novità. Ci sono infatti due percorsi che stanno procedendo in parallelo: il primo è la vendita dell’intero pacchetto dell’azienda che comprende marchi, auto, componentistica e tutto quello che è contenuto nel capannone. Il secondo riguarda la vendita a “spezzatino“, per tentare di trovare compratori interessati ai singoli lotti comprendenti auto, prototipi e motori. E’ quest’ultima una novità visto che nelle tre aste precedenti il curatore fallimentare aveva provato a vendere l’intera azienda a un compratore intenzionato a rilanciare il brand. Tre tentativi che non hanno però portato a niente e quindi si è fatta spazio la necessità di cambiare strategia, separando i marchi dagli oggetti materiali. Ma la vendita all inclusive resta comunque in piedi, e nel caso andasse a buon fine, avrà la precedenza su chi invece ha fatto delle offerte per i singoli lotti. Dunque la parola fine per la Mazzanti automobili non è ancora arrivata. Una scintilla potrebbe ancora riaccendere i motori. Nicola Pasquinucci