Maxi impianto d’accumulo: "La giunta si impegna a contrastare il progetto"

Ordine del giorno approvato a maggioranza in consiglio comunale a Fauglia. Ma resta la polemica con l’opposizione. Intanto continua a crescere la protesta.

Maxi impianto d’accumulo: "La giunta si impegna a contrastare il progetto"

Maxi impianto d’accumulo: "La giunta si impegna a contrastare il progetto"

Il caso del maxi impianto di accumulo di energia green che dovrà nascere ad Acciaiolo infiamma ancora la politica, divide e rende più incandescente il clima elettorale. La vicenda è arrivata anche in consiglio comunale dove il gruppo consiliare di maggioranza di Fauglia Democratica ha presentato un ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta "ad adoperarsi in tutte le sedi opportune al fine di ritirare il progetto Bess o in alternativa trovare una dislocazione meno impattante sui cittadini e il territorio".

L’ordine del giorno – si apprende – è stato approvato nonostante il voto contrario dell’opposizione "con la motivazione – spiega una nota del municipio :– che questa procedura non è conforme al regolamento del consiglio comunale. "Affermazione chiaramente pretestuosa, bastava conoscere la norma, che fa supporre non la volontà di risolvere il problema – spiega l’amministrazione – ma di incrementare il legittimo e condivisibile malcontento dei cittadini ai soli fini elettorali".

L’impianto – lo ricordiamo – nascerà grazie ad un’operazione di enorme portata: ben 53 milioni di euro per la realizzazione. E’ stato il Mase (il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) a rilasciare l’autorizzazione alla costruzione dell’opera progettata da Fotowatio, controllata spagnola della saudita Abdul Latif Jameel il cui chairman è Mohammed Abdul Latif Jameel. Una "devastazione" dicono i cittadini, di uno dei luoghi collinari più belli della Toscana. Ma la "macchia" – 560 batterie riunite in 56 container – sarebbe anche più grande. Perché il timore è che a ruota spuntino pii ulteriori impianti di accumulo o comunque legati a questa grande operazione. Il progetto prevede container del peso di 35 tonnellate ciascuno e una stesa di pannelli solari – è stato detto al sit in di protesta – montati su pali che avranno il compito di catturare i raggi solari. Intanto il comitato di cittadini ha già annunciato: "Impugneremo al Tar l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto, e ci riserveremo anche azioni civili a tutela delle nostre case che perdono valore". La battaglia al mega progetto è ampia. Anche il consigliere regionale Elena Meini (Lega) ha preso posizione sostenendo che sono totalmente condivisibili le forti perplessità in merito, espresse dai cittadini e dal Comitato che criticano la localizzazione dell’ingombrante struttura: "Ma è anche lecito chiedersi se l’attuale amministrazione comunale abbia effettivamente fatto tutto il possibile e nei tempi corretti per cercare di stoppare tale progetto. La Lega intanto ha redatto un ‘interrogazione in cui puntiamo a fare chiarezza sulla vicenda".

"L’impianto è vicino ad abitazioni ed in una zona paesaggisticamente davvero unica per l’area – ha detto Meini – e quindi la scelta finale della location ci appare infelice". Anche Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, dopo un sopralluogo nei giorni scorsi ha detto: "Avrà un impatto visivo, acustico e ambientale devastante per una delle zone collinari più belle della campagna pisana. La guerra alla gigantesca distesa di batterie – pur tra polemiche e duelli – resta comunque bipartisan.

Carlo Baroni