
Proseguono i lavori in centro storico e sono in questi giorni concentrati su via Conti dove ieri è stata fatta una parte della gettata sul tratto che potrà essere pavimentato
Il braccio di ferro fra Comune e commercianti prosegue. Al centro sempre il maxicantiere – ieri c’è stata la gettata in via Conti, propedeutica alla pavimentazione – e, in questo caso, il costo del suolo pubblico. "In un contesto che vede proseguire ad oltranza i lavori in centro storico anche in estate e che rende ancor più difficile parcheggiare a San Miniato non ci sembra davvero opportuno aumentare la tassa di suolo pubblico, come confermano le segnalazioni che ci arrivano da commercianti e titolari di attività – dice il presidente di Confcommercio San Miniato Giovanni Mori –. Se con una mano si dà e con l’altra si toglie non si fa il bene delle imprese, e soprattutto non si offre un aiuto concreto. Se l’amministrazione comunale annuncia agevolazioni sulla Tari non può aumentare la Cosap"
"In questo modo si gravano di un ulteriore fardello le attività: pensiamo sopratutto agli operatori ambulanti, ai pubblici esercizi e alle attività di somministrazione, considerando che il suolo pubblico rappresenta un elemento essenziale per la sostenibilità economica di questo tipo di attività – aggiunge Mori –. Con i lavori in pieno centro i commercianti stanno già facendo i conti con disagi e mancati incassi e preferiremmo vedere concentrati gli sforzi per lo stanziamento di ristori e agevolazioni in loro sostegno".
"Al sindaco Giglioli avevamo richiesto l’esenzione dal pagamento della Cosap sia per le attività in sede fissa che per gli operatori ambulanti, per tutti coloro che dall’inizio dei lavori sono stati penalizzati e hanno visto calare l’affluenza al mercato in modo importante, e per tutta risposta arrivano gli aumenti – aggiunge il coordinatore sindacale di Confcommercio Provincia di Pisa, Luca Favilli –. Recapitare le cartelle per i pagamenti senza alcuna concertazione e senza alcun confronto con le associazioni di categoria è un metodo che non condividiamo assolutamente". "Il solo risultato è quello di penalizzare commercianti e imprenditori che hanno già programmato e investito in vista dell’estate – conclude Favilli –, almeno quelli che hanno potuto farlo visto il protrarsi dei lavori andati ben oltre la scadenza del 20 giugno che l’amministrazione si era impegnata a rispettare. Imprese e operatori ambulanti, devono essere risarciti adeguatamente dei danni subiti, non tartassati". Ci sono commercianti che parlano, di perdite dal 30 fino al 50% di giro d’affari in questi mesi di lavori impattanti. E ancora non terminati.
Carlo Baroni