MICHELE QUIRICI
Cronaca

Lesca, l’intellettuale che guidò il ginnasio

Prima si laureò a Pisa e poi divenne preside al liceo pontederese dove scrisse un libro sull’umanista Giovanni Antonio Campano

di Michele Quirici

Alla vigilia dell’inaugurazione del completato Polo Carlesi, è opportuno ricordare che Pontedera ha dato i natali, o ha ospitato tra le sue braccia, fior di intelletuali che purtroppo non sono mai stati ricordati abbastanza. Uno di essi, Giuseppe Lesca, nasce a San Benedetto del Tronto il 21 febbraio 1865. Nel 1891 si laurea a Pisa e nello stesso anno il professore marchigiano viene chiamato come preside nel Ginnasio “Andrea da Pontedera” con una delibera della Giunta comunale del 29 ottobre.

Durante il periodo pontederese edita con la tipografia Ristori: “Giovannantonio Campano detto l’episcopus aprutinus, saggio biografico e critico” il “Discorso letto nella solenne distribuzione dei premi il 29 giugno 1892” e “Riflessioni, Impressioni, Fantasie (1885-1891)”. Nel 1895 Lesca diventa “pisano”. Scrive trionfalmente, il 17 novembre, il giornale Il Ponte di Pisa: “Al posto del prof. Biadeu è stato mandato presso il Liceo Galilei ad insegnare letteratura italiana il professore Giuseppe Lesca. Per le parentele, per le amicizie, per le relazioni che il Lesca, vecchio amico nostro, ha in Pisa affettuosissime, egli si può dire pisano. Il R. Liceo Galilei acquista col nuovo insegnante un giovane colto ed erudito che alla dottrina accoppia squisitamente il senso dell’arte. Il prof. Lesca viene a Pontedera, preceduto dalla bella fama di cui egli, all’inizio della carriera nel Giannasio Pontederese ed ultimamente nel R. Istituto Tecnico di Roma, illustrò il nome suo”. Sullo stesso giornale l’anno successivo pubblica alcuni componimenti tra cui “Lungo l’Arno” dove ricorda il soggiorno di Leopardi a Pisa “per poter recuperare la perduta salute” e “Fantasmi Shelleyani” in cui evoca il ritrovamento sulla costa viareggina del cadavere del poeta inglese Percy Bysshe Shelley avvenuta l’otto luglio 1822. Shelly era partito da Livorno per raggiungere la Liguria ma il suo il velerio fu vittima di un naufragio che gli costò la vita. Nel 1897 “Il Ponte di Pisa” pubblica sulla sua prima pagina “Voci primaverili” dove Lesca scrive versi “d’ispirazione freschissima, e nella forma veramente eletta” che “mostrano come il poeta procede baldanzoso” con il loro “colorito locale, particolarmente pisano”.

Negli anni pisani il professore pubblica con l’editore Loescher di Roma “Nella mia primavera”, una raccolta di versi e “Leggendo e annotando” dove sono contenuti “alcuni suoi studi letterari che già videro la luce su per i migliori periodici che trattino di letteratura e di arte in Italia”. Nel 1899 Lesca viene nominato professore ordinario di letteratura italiana alla Scuola Superiore di Magistero Femminile di Firenze. Torna più volte a Pisa soprattuto per conferenze, memorabile quella sul suo amico Pascoli al Conservatorio di S. Anna. Non dimentica mai nemmeno la nostra città e il 5 giugno 1932 ritorna a Pontedera alla scuola Curtatone per inaugurare la lapide che ricorda gli studenti caduti nella Grande Guerra. La cerimonia avviene in occasione del trentennale della Regificazione del Ginnasio, cioè il passaggio a scuola statale che era stato compiuto nel 1902.