GABRIELE NUTI
Cronaca

L’educazione civica in verde. Imparala con una pian... Tina

Una compagna di banco silenziosa e a cui dover prestare attenzione aiuta a crescere insieme. CLASSE 1^ A SECONDARIA DI PRIMO GRADO DA MORRONA DI TERRICCIOLA.

La classe 1^ A della Secondaria di primo grado di Terricciola

La classe 1^ A della Secondaria di primo grado di Terricciola

TERRICCIOLAChe la scuola Secondaria non fosse proprio uguale alla Primaria, noi alunni della classe 1^ A della Secondaria di Terricciola ce ne siamo accorti subito, il primo giorno: emozionati e un po’ spaesati abbiamo trovato ad attenderci nella nostra nuova aula non solo la nostra professoressa, ma anche una presenza che fino ad oggi non ci ha abbandonato davvero mai e, quando diciamo mai, intendiamo proprio mai mai mai.Chi? Vi starete chiedendo: beh, una piantina appoggiata sulla cattedra. Una piantina confezionata con un vaporoso fiocco arancione, foglie verdi e allungate, fiori bianco latte a forma di goccia con un grande pistillo centrale. Non abbiamo capito subito perché era lì, eppure di piantine in classe ne avevamo avute altre; in ogni caso quella che ci guardava tra le cartelle e i quaderni non aveva neanche un nome, perciò la prima cosa che abbiamo fatto è stato dargliene uno. Non è stato facile. Anzi, è stato impossibile, tanto che alla fine abbiamo seguito il suggerimento della prof e l’abbiamo chiamata Tina. La piantina Tina. E dato che Tina non può presentarsi da sola, abbiamo realizzato un minicartellino tutto decorato con su scritto il suo nome.Ci siamo chiesti più di una volta il motivo della sua presenza ma, a forza di vederla lì ad impolverarsi di gesso, abbiamo cominciato a pensare che in fondo anche lei come noi sta crescendo e un giorno ’diventeremo’ grandi. Potrà sembrare strano ma la sua presenza silenziosa ci fa compagnia e soprattutto ci costringe a gestirci con più attenzione perché, senza volerlo, potremmo farle del male: è accaduto una sola volta e ci siamo sentiti immensamente responsabili. Infatti se potesse parlare, Tina direbbe che siamo una classe vivace e chiacchierona ma, ne siamo sicuri, durante un’interrogazione o una verifica ci suggerirebbe tutto e, nel malaugurato caso di un brutto voto, ci consolerebbe con la proverbiale frase: "Sbagliando si impara".Se qualcuno ce la chiedesse in dono, non saremmo mai disposti a cedergliela perché Tina è il nostro ventisettesimo compagno di classe. Abbiamo iniziato il nostro percorso scolastico con lei e vogliamo terminarlo con lei. È una nostra amica e gli amici non si lasciano. Mai. Senza rendercene conto Tina ci sta dando una grande mano ad apprendere i comportamenti corretti per imparare a stare con gli altri, a prenderci cura dei più piccoli e soprattutto di quelli che non sanno o non possono difendersi. Più che una compagna di classe è una vera e propria prof, sicuramente di poche parole, ma molto efficace. La sua materia? Non c’è dubbio: Educazione Civica.