CARLO BARONI
Cronaca

La gelosia e la violenza. Botte alla ex davanti il figlio. Scattano gli arresti domiciliari

Dopo le botte e la rapina, l’uomo ha inciso un fallo sul portone della casa

Dopo le botte e la rapina, l’uomo ha inciso un fallo sul portone della casa

Dopo le botte e la rapina, l’uomo ha inciso un fallo sul portone della casa

Una gelosia corrosiva, pericolosa, dai connotati violenti. Una gelosia senza freni. Incurante di tutto e di tutto. Anche delle disposizioni dell’autorità giudiziaria che aveva, solo poche ore prima, avviato un procedimento d’indagine nei suoi confronti disponendo anche una misura. Così, alla fine, per paura, la donna finita nel mirino dell’ex ha passato la notte fuori casa, insieme al figlio, nella casa della sorella. La paura era tanta. Di trovarselo ancora dentro casa. E di subire ancora violenze da lui. Succede in Valdicecina. I carabinieri della stazione di Guardistallo hanno denunciato un uomo per i reati di maltrattamenti contro familiari, rapina e violazione di domicilio per poi arrestarlo il giorno successivo, unitamente ai militari dell’aliquota operativa della compagnia di Volterra, per stalking (il reato che identifica la fattispecie degli atti persecutori). Una sequenza di fatti quelli di questa vicenda e un rosario di reati che vengono contestati all’indagato.

Entrando nel dettaglio degli accadimenti – da quanto emerso – nella serata del 24 giugno scorso l’uomo, colto da un raptus di gelosia, si era introdotto abusivamente nell’abitazione dell’ex convivente dove si trovava con il figlio minore, avuto da una precedente relazione. Una volta dentro l’uomo avrebbe aggredito fisicamente la ex per poi darsi alla fuga e dopo essersi impossessato del cellulare della donna. Davanti a questi fatti – sui quali sono scattati subito gli accertamenti dei militari dell’Arma – è stata chiesta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna ed è stato attivato il codice rosso: si tratta di un procedimento normativo che consente di velocizzare i procedimenti penali e le forme di tutela nei confronti delle vittime vulnerabili nei casi di violenza di genere. Ma non è ancora finita. L’uomo tornerà a fasi vivo. E lo farà – da quanto reso noto – il giorno successivo: non curante dell’iter giudiziario instauratosi nei suoi confronti, si è recato nuovamente nell’abitazione della vittima, incidendo sul portone un grosso disegno raffigurante un fallo. Un fatto che è stato interpretato come un chiaro senale di minaccia. La donna, una volta ritornata a casa con il figlio, per timore di subire violenze, si è appunto, vista costretta a trascorrere la notte dalla sorella.

Il geloso violento – alla luce di questi ulteriori fatti – è stato così arrestato e, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Livorno di turno che coordina le indagini, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre.

Carlo Baroni