È un fuoco di fila quello contro i laboratori creativi per bambini organizzati da Arci Valdera in preparazione del Pride. "La sinistra e le associazioni Lgbt continuano a utilizzare i bambini come strumenti per le loro battaglie ideologiche. Stavolta lo fanno con l’iniziativa “Aspettando il Toscana Pride” che prevede incontri per adulti ma soprattutto laboratori e presunte attività ludiche rivolte ai più piccoli – attacca l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi –. Parliamo di bambini di 6 anni che, con la scusa di disegnare e colorare magliette per il ‘Pride’, verranno precocemente esposti a temi e concetti controversi su sessualità, identità di genere e orientamento sessuale. Questo è semplicemente inaccettabile". "Ancora più grave è che questa iniziativa riceva il patrocinio e il sostegno istituzionale da parte del Comune, che dovrebbe invece vigilare sulla tutela dei minori – aggiunge –. Come Lega, chiediamo il ritiro immediato del patrocinio a questa iniziativa: i bambini non si confondono, non si indottrinano, non si usano per fare propaganda". Durissimo il vicecoordinatore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci: "Non comprendiamo in che modo i piccoli potrebbero interiorizzare la cultura del rispetto con una simile ‘pagliacciata’. Chiediamo formalmente alla Regione e al Comune di ritirare immediatamente il patrocinio a questa iniziativa. Le istituzioni devono tutelare i bambini, non esporli a ideologie divisive".
"Qui non si tratta di essere sensibili o insensibili a determinate complesse tematiche – spiega Elena Meini, capogruppo in consiglio regionale della Lega – qui, per noi, c’è un tentativo, anche solo invitando i bambini a colorare delle magliette da portare al Pride, di fare un’inaccettabile e probabilmente anche pericolosa intrusione nell’animo innocente di ragazzini e ragazzine delle elementari". "Pontedera - dice il capogruppo FdI in consiglio comunale Matteo Bagnoli - ogni giorno deve fare i conti con gravi episodi di violenza e degrado: È lì che il Comune dovrebbe concentrare attenzione e risorse, come chiedono i cittadini. Invece sceglie di finanziare laboratori gender".
Carlo Baroni