
Una cittadina alle prese con le tasse foto di repertorio
Per le opposizioni la scelta del Comune denota criticità di gestione. Cosa accade? Nel consiglio comunale le forze di opposizione – Gruppo Misto con Manola Guazzini, Fratelli d’Italia con Francesca Bruni, Filo Rosso con Veronica Bagni, Forza Italia con Paolo Vallini – hanno presentato una mozione durante la discussione della delibera relativa all’affidamento in concessione del servizio di gestione ordinaria e coattiva della Tari e di altre entrate comunali, attualmente gestito da Abaco. La mozione chiedeva al Comune di valutare in modo serio e approfondito l’internalizzazione del servizio, affidandolo direttamente all’ufficio tributi, opportunamente potenziato con personale dedicato. Dal 2020 al 2024, per la sola riscossione ordinaria della Tari, il Comune ha versato al concessionario oltre 600mila euro, esclusa Iva.
L’obiettivo della mozione era duplice – viene spiegato –: "far risparmiare soldi al Comune e favorire un rapporto più diretto e immediato tra cittadini ed amministrazione". "Sorprendente è stato l’atteggiamento del Pd durante la discussione in aula – si legge in una nota –. Inizialmente contrario alla mozione, il Pd ha poi cambiato posizione dichiarandosi favorevole a condizione che la durata della nuova concessione venisse ridotta.
Una volta raggiunto l’accordo su una durata biennale e sul testo della mozione, è emersa però una presunta criticità tecnica da parte del settore finanziario che impediva di approvare la delibera sull’affidamento e richiedeva modifiche anche alla delibera di variazione al Dup, già precedentemente approvata".
"A quel punto il Pd ha tentato di sondare la disponibilità dei propri consiglieri per un nuovo consiglio da convocare a fine agosto. Poi, in maniera del tutto contraddittoria, ha scelto infine di respingere la mozione. Questa scelta evidenzia che a San Miniato la politica sembra piegata alla burocrazia comunale".