LUCA BONGIANNI
Cronaca

La consulta dei giovani. Lo spazio prende forma: "Per il confronto fattivo"

Il coordinatore Bazi: "Vogliamo che gli under 30 possano essere protagonisti"

Il coordinatore Bazi: "Vogliamo che gli under 30 possano essere protagonisti"

Il coordinatore Bazi: "Vogliamo che gli under 30 possano essere protagonisti"

Approvata nell’ultimo Consiglio comunale di martedì scorso la nuova consulta dei giovani e il suo regolamento. Ponte Giovani nasce per rappresentare le istanze dei più giovani, pontederesi e non solo, che hanno un’età compresa tra i 16 e i 30 anni. Saranno 50 i giovani che ne faranno parte. Il coordinatore sarà Vito Bazi (nella foto), già consigliere di maggioranza. Un testo – come ha spiegato l’assessora Carla Cocilova – che in alcuni punti è stato volutamente lasciato generico affinché possa essere "uno spazio di confronto fattivo". C’è anche una quota per non residenti a Pontedera, per permettere a chi frequenta gli istituti scolastici, le realtà sportive e culturali di dare il proprio contributo. "Vogliamo che i giovani under 30 possano essere protagonisti" l’auspicio di Bazi.

Voto a favore per la consigliera Denise Ciampi, sceglie l’astensione invece Fratelli d’Italia, giustificandola dal consigliere Nicolò Biagio Stella per le modalità con le quali si è arrivati alla stesura del regolamento. "Nel leggere meglio il regolamento di Ponte Giovani ci siamo accorti che rispetto al regolamento del 1999 avevamo democraticamente fatto dei passi indietro. Era più partecipativo e democratico quello del 1999 che ammetteva le associazioni politiche giovanili ed eleggeva, come tutte le consulte, il suo presidente. Nel Ponte Giovani la figura del Presidente eletto scompare e appare il Coordinatore già nominato nell’atto costitutivo stesso e indovinate chi è il Coordinatore? È Vito Bazi che in un colpo solo diventa "uno e trino": Consigliere comunale, Consigliere comunale con delega alle politiche giovanili e coordinatore del Ponte Giovani. Secondo me questo non si tratta più di gestione del consenso elettorale che gli elettori vi hanno dato, questo è l’esercizio di un potere elettorale. E siccome non possiamo essere partecipi di un fallimento il nostro voto non può essere favorevole quindi ci asterremo, speranzosi nel futuro". l.b.