
Il sindaco Simone Giglioli
Sul tavolo non sono mancate le questioni più spinose. Come il caso liceo Marconi: la situazione stagnante della vecchia struttura di via Catena, diventata un monumento al degrado, il rebus delle nuove aule per La Scala per fare in modo che la scuola non entri in forte sofferenza. Perché il liceo chiuso sedici anni fa è sempre al suo posto? Non doveva essere demolito? E al suo posto non doveva arrivare un nuova struttura a servizio del vicino Cattaneo, offrendo all’istituto tecnico quella palestra che non ha mai avuto e spazi per lavoratori? Invece, passano gli anni e siamo sempre punto e a capo. "La questione – ha precisato Giglioli – è solo ed esclusivamente economica. per demolire il Marconi e consolidare il versante è necessario un milione e mezzo di euro che per il momento la Provincia non è riuscita a reperire. Ma il progetto resta quello: su un punto, nonostante vari interventi ed iniziative che si sono succedute negli anni, non si torna indietro: "Il liceo non tornerà mai più in quell’immobile, è impensabile, una follia, oggi come oggi non avrebbe neanche gli spazi per ospitare oltre 800 studenti. Quando fu chiuso ne ospitava poco più di 400 ed eravamo al limite".
E le nuove aule a La Scala? "Arriveranno: con la proprietà dell’immobile che ospito l’ex Consorzio di Bonifica è stato fatto il contratto – ha aggiunto il sindaco –. Non è stato semplice, trattandosi di una società quotata in borsa. Ma presto inizieranno i lavori ed a gennaio prossimo, dopo le vacanze di Natale, gli spazi necessari ci saranno".
Restando in tema scuola, l’assessore Matteo Squicciariini ha fatto il punto sulla nuova scuola di Ponte a Elsa, la nuova Collodi: "Sappiamo tutti bene quanto il percorso, dal progetto al cantiere, sia stato tortuoso, ci sono voluti anni. Ma ora è possibile già vedere come sarà il nuovo immobile, i lavori sono in pieno svolgimento e con i prossimi mesi saranno terminati: il 2026, possiamo dirlo, porterà questo nuovo edificio nel nostro patrimonio scolastico".
Questione giudice di pace: "Non è stato possibile reperire risorse interne comunali per dare personale all’ufficio – ha spiegato il sindaco – Lo faremo con un affidamento esterno. Sono convinto dell’importanza dell’ufficio del giudice di pace in città. Come sono convinto, tuttavia, che non sia compito del Comune amministrare la giustizia".
C. B.