REDAZIONE PONTEDERA

Gronchi a un passo dall'addio per diventare Ad a Vicenza

Carismi, giornata febbrile tra bocche cucite e rumors tra i dipendenti

Divo Gronchi (foto Germogli)

Pontedera, 13 maggio 2015 - Le dimissioni di Divo Gronchi sarebbero sempre più certe. Ma non le ha ancora date nonostante indiscrezioni fondate le davano pe certe nel pomeriggio di ieri. Tuttavia a palazzo Formichini, sede centrale della Cassa di Risparmio di San Miniato Spa, le bocche restano cucite. Domani, sempre secondo i rumors, ci dovrebbero invece essere le prime comunicazioni ufficiali perchè l’addio sembra destinato a consumarsi. Infatti nel mondo bancario italiano gli scenari però sarebbero già chiari: Divo Gronchi torna al timone della Popolare di Vicenza, il banchiere originario di Capanne, 76 anni, si dimette dalla carica di a.d. della Cassa di San Miniato per poi assumere la stessa carica all’istituto vicentino.

Gronchi prenderebbe il posto di Samuele Sorato, che lascerebbe per ragioni ancora da chiarire, soprattutto in considerazione del fatto che da giorni la Consob ha in corso presso l’istituto un’ispezione. Gronchi quindi dopo aver rilanciato Carismi torna a Vicenza per la terza volta e con il compito di gestire la trasformazione in Spa e un’aggregazione in un processo accelerato dalla riforma delle popolari, con la priorità di Veneto Banca con cui aveva già negoziato. Con Gianni Zonin l’accordo sarebbe stato chiuso domenica scorsa a cena? Sì, secondo tante voci. Ma ancora siano nel campo delle indiscrezioni «con ampio fondamento», come spiega una fonte accreditata. Ricostruiamo allora alcune tappe che riporterebbero il banchiere a Vicenza «strappandolo» a San Miniato. Il banchiere era approdato a Vicenza la prima volta nel 2001 al posto di Giuseppe Grassano che diede vita al precedente ribaltone nella corte di Zonin.

Gronchi era reduce da Mps dove ha percorso gran parte delle carriera rimanendovi fino a ottobre 2005 quando fu scelto per il dopo-Fiorani alla Popolare Italiana (ex Lodi) traghettandola alle nozze con il Banco Popolare. Lasciò l’incarico due anni dopo per tornare nuovamente a Vicenza dove è rimasto fino al 2011 quando fu chiamato a San Miniato. A cavallo degli anni 2009-2010 ha negoziato con Veneto Banca un primo tentativo di fusione naufragato per problemi di governance. Quindi l’arrivo sotto la Rocca, con grande orgoglio del territorio, per lavorare fianco a fianco con Alessandro Bandini: insieme presidente e Ad hanno rinnovato il management e riportato la banca a livelli importanti di utile e di solidità, grazie anche a due aumenti di capitale molto ravvicinati e andati a buon fine. La banca però che ha davanti nuove sfide e scelte da fare in uno scenario economico molto mutevole. A partire dalle prime decisioni: la sostituzione di Gronchi, e se avere ancora la figura dell’amministratore delegato all’interno del Cda. Sarebbe già certo la promozione dell’attuale vice Dg Silvano Piacentini a Direttore generale.

Carlo Baroni