
Gloria, sopravvissuta in Duomo: "Arrivò l’ordine di radunarsi lì. Sbalzate sulla piazza e salve"
SAN MINIATO
Gloria Merani nel luglio del 1944 aveva solo due anni. Era in Duomo con la mamma e la sorella di 13 anni più grande. Non ha ricordi, ma conosce a memoria quello che successe il 22 luglio grazie ai racconti. Lei, la mamma e la sorella si salvarono, forse, perché arrivarono tardi in Cattedrale e trovarono posto solo in fondo. Ieri Gloria ha incontrato il sindaco Simone Giglioli con cui ha condiviso i ricordi e la volontà di metterli a disposizione del MuMe, Museo della Memoria. "Dovemmo lasciare Livorno perché era assediata dai bombardamenti e ci trasferimmo a San Miniato in un palazzo dove c’era la farmacia – racconta la donna che nella vita ha lavorato come interprete – Quando fu minato e fatto saltare, la mia famiglia fu trasferita in Seminario. La mattina del 22 luglio 1944 mia mamma mi ha sempre raccontato che portò me e mia sorella in Duomo perché arrivò l’ordine di radunarsi tutti lì. Ad un certo punto iniziarono i cannoneggiamenti e ci fu un boato enorme, seguito da uno spostamento d’aria talmente forte che ci scaraventò sulla piazza. Siamo state molto fortunate e nessuno della mia famiglia è morto in quel terribile scoppio. Volevo tornare a San Miniato, anche se non è la prima volta che lo faccio, per poter vedere il museo e partecipare ai racconti dei tanti sopravvissuti".
"Conosciamo i nomi di tutte le vittime della strage del Duomo, mentre non sappiamo chi fossero molte delle altre persone presenti – ha detto Giglioli – Per questo è sempre una bella notizia quando i sopravvissuti tornano a San Miniato per condividere i loro ricordi. Ringrazio la signora Gloria e l’ho invitata a venire a San Miniato per le celebrazioni del 22 luglio quando ricorreranno 80 anni dalla tragedia che ha segnato in maniera indelebile la comunità".