Dice di essere gay e viene cacciato di casa, l’assessora: “Grazie al professore che l’ha ospitato”

La reazione dell’assessora regionale Alessandra Nardini sulla storia del 18enne: "Le discriminazioni continuano a distruggere relazioni e a segnare vite"

L’assessora regionale Alessandra Nardini

L’assessora regionale Alessandra Nardini

Pontedera (Pisa), 28 marzo 2024 – “È incredibile che nel 2024 accadano ancora cose di questo genere", dice l’assessora regionale Alessandra Nardini davanti alla storia del ragazzino 18enne cacciato di casa perché omosessuale, perché ritenuto il "figlio non perfetto". Eppure, succede anche questo. E succede in Valdera. Il ragazzo infatti ha chiesto aiuto al Centro Voice di Pontedera quando era già stato mandato via da casa, ed era ospite di amici fuori zona. Così è stato attivato il percorso di sostegno psicologico, il servizio sociale e la sinergia con la scuola: un insegnante si è offerto di ospitare il ragazzo fino a giugno per consentirgli di concludere con serenità gli studi. "Cose come queste ci dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che l’educazione al rispetto delle differenze, tutte, all’uguaglianza, alla non discriminazione è semplicemente fondamentale per innescare quel cambiamento culturale necessario e urgente – aggiunge Nardini –. Ecco perché non mi stancherò mai di ripetere che si deve partire dalle scuole. Per non leggere più notizie così, per impedire che le studentesse e gli studenti di oggi diventano madri e padri di domani incapaci di capire che le proprie figlie e i propri figli hanno il diritto di essere chi sono e di amare chi amano".

«L’omofobia , le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, continuano a distruggere relazioni e a segnare irrimediabilmente vite che hanno solo il diritto di essere vissute senza doversi nascondere – prosegue l’assessore regionale –. Le discriminazioni e i pregiudizi vanno estirpati, gli stereotipi destrutturati. Un grande, grandissimo abbraccio a questo ragazzo. A lui voglio dire che non è solo. Grazie allo sportello Voice, per il prezioso sostegno che offre a tutte le persone vittime di discriminazioni, e un grande grazie al professore che con il suo gesto ha fatto sentire al ragazzo quel calore accogliente che la sua famiglia non è stata in grado di dargli. La Toscana è terra di diritti, che non accetta le discriminazioni, le combatte e le previene".

In questi due anni lo sportello Voice ha tratto 24 casi e sta affrontando questioni delicatissime. Come quella del lavoratore in un’azienda della Valdera che, durante una riunione con i colleghi, nelle settimane scorse, ha detto che avrebbe iniziato il percorso di transizione. In quell’esatto istante – da quanto emerso – è però iniziato il percorso che li lì a poco lo avrebbe portato a ricevere la lettera di licenziamento. Ma lo sportello sta offrendo aiuto – e sostegno legale – anche a persone prese di mira sui social, dove sono state costrette a fare una sorta di outing forzato. Persone offese, derise, per il loro orientamento sessuale o per la loro identità sessuale che non corrisponde a quella biologica.