Centinaia di gamberi killer invadono un parcheggio, torna l’allarme

Bientina, nuovi casi dopo le segnalazioni delle scorso anno

Uno dei gamberi killer

Uno dei gamberi killer

Bientina, 23 giungo 2019 - Da anni hanno invaso tutta la Toscana. E dalla Toscana l’Italia. Ma una delle loro zone preferite resta quella di Bientina. Qui e nelle zone vicine gli avvistamenti di «gamberi killer» (Procambarus clarkii il nome scientifico) si sono moltiplicati nel tempo. Lo scorso anno, il nostro giornale raccontò di una famiglia che si era trovata il giardino invaso da questi crostacei. Ieri, un nuovo episodio: proprio a Bientina, nel parcheggio vicino a un’azienda, ne sono apparsi a centinaia. Li hanno visti e fotografati mentre zampettavano sull’asfalto, incuranti di auto e persone.

Lunghi circa 10-12 centimetri, sono usciti in massa dai fossi e dalle pozze d’acqua, dove stanno di solito, probabilmente stimolati dalla pioggia abbondante. E, come è tipico di questi animali, si sono lasciati avvicinare dai passanti, mettendosi anzi in posizione di attacco e difesa, con le chele puntate verso l’alto. Molti sono rimasti allibiti di fronte a questo spettacolo, che evoca un po’ i film horror in stile Hitchcock. Ma, dal di là delle suggestioni, questi animali sono davvero un pericolo: non per l’uomo certo, ma per l’habitat. Si tratta di una «specie aliena», ovvero proveniente da altre zone del mondo, nella fattispecie dalla Louisiana. Secondo varie ricerche, il loro arrivo avvenne nel 1991, proprio in Toscana, a Massaciuccoli, dove una piccola azienda ittica decise di allevarli. L’idea era quella di proporli sul mercato come alternativa economica ai gamberi. Ma bastò un’ondata di piena perché diversi esemplari finissero in fiumi e torrenti, fuori controllo, adattandosi subito al nuovo habitat. Non trovando antagonisti, in pochi anni presero il sopravvento. Sta di fatto che ormai sono in tutta la Toscana e in gran parte d’Italia. Ovviamente prediligono le zone stagnanti e ogni Padule o lago è il loro habitat ideale. A subire le conseguenze della loro presenza, fauna e flora autoctone.

A Bientina la situazione è monitorata da tempo. Resta da vedere se, dopo la segnalazione di ieri, non sia il caso di incrementare i controlli e di prendere provvedimenti.