
LE SEGRETE DI PALAZZO PRETORIO Una delle passate visite nelle carceri dell’ultimo piano
Pontedera, 20 settembre 2015 - DOMANI mattina tutta l’Europa saprà che a Pontedera si possono prendere in gestione per trent’anni due piani del Palazzo Pretorio al modico prezzo di 750mila euro.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea e dopo una lunga e complicata gestazione esce domani il bando per dare una nuova vita al palazzo nato insieme alla città intorno al 1250 e da quasi due anni abbandonato dal tribunale che dava economia e lustro a Pontedera. E’ stata una bella ‘botta’, ma bisogna reagire e chi sa che il momento di ripresa che si intravede in città – nuovo supermercato, Burger King, Drive In, grande ristorante-pasticceria in cantiere, prossimo recupero del cinema teatro Roma e dell’ex palazzo delle suore – non spinga anche questa operazione.
IL PALAZZO è su quattro piani di cui quello terreno diventò seminterrato nel ’600 quando fu costruito il loggiato per il mercato del grano. Il bando prevede per questa parte bassa un uso culturale-gastronomico, abbinamento oggi gran moda che coniuga mostre, convegni, incontri, concerti, presentazioni di libri e così via a una ristorazione anch’essa elegante. Ma anche un altro piano, il terzo, fa parte del bando mentre restano ad uso del comune il secondo, dove dovrebbe trasferirsi la sala Cirri, e l’ultimo con le celle dell’ex carcere e il terrazzo sottotetto per l’ora d’aria. Il secondo piano sarà infatti a disposizione dei giudici di pace, l’unica attività giudiziaria rimasta a Pontedera dopo la chiusura della sezione distaccata del tribunale di Pisa, ex pretura, mentre per le carceri ci sono programmi per visite.
Il bando per gestire due piani e il loggiato prevede, come detto, un impegno una tantum di 750 mila euro, di cui 650 mila per lavori di ammodernamento e sicurezza – impianti a norma, e così via – e 100mila per nuovi arredi. Il gestore dovrà impegnarsi a organizzare 5 eventi l’anno oppure a dare al comune 45mila euro per la loro organizzazione. La gestione è trentennale ma ogni tre anni sarà rivista. Vincerà il bando chi presenterà un piano culturale ritenuto migliore.
Mario Mannucci