SARAH ESPOSITO
Cronaca

"Calcio e vini? Stessa grande passione"

Dario Dainelli, ex capitano della Fiorentina, pecciolese, al comando di un’azienda agricola a Cerreto Guidi

Da calciatore di serie A a titolare di un’azienda agricola. Comincia così la seconda vita di Dario Dainelli, ex capitano della Fiorentina adesso esperto di vini e al comando di un’azienda vinicola a Cerreto Guidi, nel fiorentino. Come è cambiata la sua vita lo racconta l’ex difensore in occasione di ‘PrimAnteprima’, giornata che inaugura a Firenze la Settimana delle Anteprime di Toscana. "È difficile sia giocare a calcio che produrre vino ma ci sono tante cose in comune – racconta Dainelli, nelle parole raccolte dall’agenzia Ansa –. La prima cosa in comune è la passione. E poi c’è anche il legame con la terra, il rispetto che si deve avere. In entrambi i casi ci sono le squadre, adesso ho un team di coloro che lavorano in vigna e in cantina. Ora vorrei trasferire questa passione ai miei figli: l’idea è fare qualcosa di riconoscibile, che possa avere una identità forte". Vite differenti che hanno in comune la passione e il rispetto.

"Facendo il giro delle varie cantine – ha proseguito – ho percepito subito l’aspetto relazionale, quando visiti una cantina vedi la passione e questo forse è stato il momento in cui mi sono avvicinato più a questo mondo. Da lì è nata poi l’idea di produrlo". Dainelli è cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Pecciolese Alta Valdera, la squadra del suo paese, per passare poi nelle giovanili dell’Empoli. La svolta in campo avviene nei primi anni del 2000 tra le fila del Lecce, del Brescia e del Verona. A 25 anni, nel 2004 arriva alla Fiorentina, con la maglia viola segna il primo gol in serie A. Una stagione d’oro che si concluderà con 30 presenze e che aprirà la strada alla conquista della fascia da capitano. Dopo cinque stagioni e mezzo giocate con i Viola Dainelli passa al Genoa, al Chievo per poi tornare nella sua Toscana, questa volta nel Livorno, per l’addio al calcio a 40 anni. Nel 2019 svolge un ruolo di supervisore dell’area tecnica della Fiorentina e ottiene il patentino di allenatore Uefa B e la qualifica di direttore sportivo. Adesso un nuovo cambio, il progetto di realizzare qualcosa per sé e per i figli. Qualcosa di fortemente legato a un territorio che ha amato il capitano in maglia gigliata.