Cadde dall'impalcatura a Pontedera: 22 anni di causa

Un artigiano chiamò davanti al tribunale di Pontedera un impresario edile per un risarcimento danni in seguito a un infortunio. Dopo 18 anni di contenzioso, la Cassazione ha disposto la trattazione orale della causa.

Cadde dall’impalcatura. In causa per 22 anni

Cadde dall’impalcatura. In causa per 22 anni

In Italia si stavano consumando gli ultimi vagiti della lira, quando iniziò il duello in sede civile. Segnatamente era l’ottobre 2001 quando con atto di citazione un artigiano chiamò – si legge da quanto pubblicato dalla Cassazione – davanti il tribunale di Pisa, sezione distaccata di Pontedera, un impresario edile chiedendo che fosse dichiarato condannato a risarcire i danni patiti in un infortunio: sosteneva di essere caduto da una impalcatura "inidonea perché costituita da una tavola che cedeva e priva di sottoponte, durante l’esecuzione di opere di lattoneria subappaltategli dall’impresario che aveva curato il montaggio dei ponteggi" del cantiere per un’abitazione.

Nel 2008 il tribunale rigettò la domanda risarcitoria in quanto – si legge – "non sufficientemente provata". Sette anni dopo siamo al secondo grado di giudizio. La corte di Firenze accolse l’appello e per l’effetto condannò l’impresario a risarcire l’uomo delle lesione subite. L’impresario impugnò per Cassazione. Gli ermellini ritenendo – si legge ancora – che la "sentenza fosse priva di motivazione su due questioni essenziali, ovvero su quali fossero state le cause della caduta dall’impalcatura dell’attore e se quel l’impalcatura fosse o meno idonea al suo scopo", rinviò il caso davanti alla corte d’appello, in diversa composizione. L’infortunato riassunze il giudizio risarcitorio. Siamo nel 2019. I giudici rigettarono l’appello. Intanto l’impresario ottenne dalla corte un decreto ingiuntivo per la restituzione della somma pagata in forza della sentenza del 2015.

Da qui l’opposizione del soggetto che subì l’infortunio. La corte in parziale accoglimento dell’opposizione, revocò il decreto ingiuntivo opposto e condannò l’opponente a versare oltre 72mila euro più interessi. Ecco l’ulteriore ricorso per Cassazione dell’infortunato contro i due pronunciamenti del 2019: nel giugno scorso è stata disposta la trattazione orale della causa.

Carlo Baroni