REDAZIONE PONTEDERA

Bullismo e pericoli di internet: "Ragazzi parlate con gli adulti"

Incontro a Castelfranco sulla prevenzione del bullismo e dei rischi online, con intervento del comandante dei carabinieri. Importanza del coinvolgimento degli adulti per proteggere i ragazzi.

Bullismo e pericoli di internet: "Ragazzi parlate con gli adulti"

La vicesindaca Monica Ghiribelli, il dirigente scolastico Sandro Sodini e il comandante della stazione carabinieri luogotenente Nicola Caiti

CASTELFRANCO

Bullismo e i rischi della rete internet. Sono stati i temi al centro di un incontro alla Secondaria di primo grado di Castelfranco con il comandante della stazione carabinieri, luogotenente Nicola Caiti. I rischi del bullismo, come riconoscere un bullo e come comportarsi quando ci si trova di fronte. Ma il luogotenente Caiti ha soprattutto esortato i ragazzini "a non subire le vessazioni e a rivolgersi ai docenti o comunque a un adulto che possa intervenire per disinnescare il fenomeno". Stesso problema i pericoli della rete internet: dai tentativi di carpire immagini e informazioni che possono essere architettati da malintenzionati, fino ai rischi ancora più gravi di condizionamenti psicologici. "Anche in questi casi il ruolo di un adulto, della cerchia familiare o della scuola, è fondamentale sia in termini di vigilanza, ma ancora di più per chiedere aiuto". All’incontro hanno partecipato il dirigente scolastico Sandro Sodini e la vicesindaca Monica Ghiribelli. "Un momento formativo importante – il commento di Ghiribelli – Purtroppo i nostri ragazzi sono potenzialmente esposti a una serie di problemi e situazioni pericolose e relativamente nuove che le generazioni degli adulti non hanno conosciuto. Pertanto è bene che i ragazzi siano informati". "L’istituto – le parole del dirigente scolastico Sodini – porta avanti da anni un percorso di sensibilizzazione su questi temi con l’ausilio fondamentale delle forze dell’ordine, sia i carabinieri di Castelfranco che con i commissariato di polizia di Pontedera. Partiamo dalle quarte o dalle quinte della Primaria fino alla Secondaria, coinvolgendo anche i genitori in una logica di patto educativo con le famiglie. Bisogna essere consapevoli dei pericoli che possono derivare dall’uso di questi strumenti".