CARLO BARONI
Cronaca

Biancoforno, ancora nervi tesi. Provvedimenti disciplinari. L’azienda: "Sono tutti motivati"

Più (Sinistra Italiana) : "Sarà chiesta un’informativa alla ministra del lavoro Marina Calderone". L’onorevole Marco Grimaldi (Avs): "Ben undici contestazioni, quasi sempre strumentali".

Restano tesi i rapporti fra sindacato Cgil e Biancoforno, la grande azienda che è riuscita a diventare leader europea nella produzione di pasta sfoglia dolciaria conquistando ottime posizioni nella grande distribuzione. Una eccellenza del territorio che dà lavoro a più di 200 addetti che salgono a poco meno di 400 con l’indotto. Ma, appunto, fra azienda e Cgil - come noto - c’è ruggine da tempo: anche ieri due ore di sciopero. Gli attriti continuano. Lo rende noto Il vice capogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi: "Sono arrivati provvedimenti disciplinari ai lavoratori e alle lavoratrici della Biancoforno. Sono arrivati agli iscritti Cgil e non solo – si legge in una nota del deputato –. Ben undici contestazioni quasi sempre strumentali e prive di fondamento, alle quali si aggiunge la sospensione cautelare di una delegata, poi revocata con reintegro". Sul caso interviene anche Sinistra Italiana Pisa con Anna Piu. "Esprimiamo piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Biancoforno – si legge in una nota –. Contestazioni disciplinari, spesso pretestuose, e una sospensione cautelare poi revocata". Piu punta il dito sull’organizzazione del lavoro: "Turni comunicati all’ultimo momento, orari senza fine turno dichiarato, ferie imposte. Per questa ragione annunciamo che il nostro deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi, porterà la vicenda in aula, chiedendo un’informativa urgente alla ministra del lavoro Marina Calderone".

Non ci sta Biancoforno. "Tutti provvedimenti motivati – spiega il presidente Luca Lami, al timone dell’azienda – e tutti proporzionati all’entità degli errori commessi, peraltro riconosciuti da chi ne era stato l’autore. Errori, preciso, commessi nell’arco di due settimane, in alcuni casi gravi come ad esempio aver attaccato su 1680 confezioni la data di scadenza sbagliata". Sulla cassa integrazione Lami è netto: "In 35 anni qui non c’era mai stata. Perché ora si? Dal dicembre 2023 è stato indetto lo sciopero, mai revocato, di flessibilità e straordinari – aggiunge – che ci ha messo fuori dalle importanti opportunità della promozioni: 19 mesi di sciopero, una cosa inconcepibile". Infine: "Grimaldi e Piu mai visti in Biancoforno, le porte sono aperte, vengano a vedere cosa siamo e cosa facciamo. Noi siamo a disposizione", chiosa Lami.

Carlo Baroni