ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Chiusura stadio, è polemica: "Squadre senza una casa"

Il consigliere di Coalizione civica Emiliano Raspi attacca l’amministrazione "Sette mesi per fare una convenzione nel menefreghismo più totale".

Ancora polemiche sugli impianti sportivi di Volterra. Ora interviene il consigliere Emiliano Raspi

Ancora polemiche sugli impianti sportivi di Volterra. Ora interviene il consigliere Emiliano Raspi

Si infiamma in dibattito politico dopo la chiusura dello stadio Signorini. Ed ecco arrivare la dura replica del consigliere di Coalizione Civica, Emiliano Raspi, che controbatte alle affermazioni del consigliere di maggioranza Roberto Tamburini che aveva dato una cornice degli impianti sportivi. Raspi denuncia una serie di "inesattezze" e dipinge un quadro critico della gestione sportiva comunale. Il primo punto sollevato da Raspi riguarda il fatto che squadre come lo Sporting Volterra e l’AS Saline siano costrette a giocare fuori dal Comune. Per quanto riguarda il Saline, la critica si concentra sui "sei anni che la squadra girovaga nei Comuni limitrofi" in attesa della conclusione dei lavori per il nuovo stadio. Lavori, sottolinea Raspi, che avrebbero assunto "costi esorbitanti rispetto al progetto originale, rischiando di gravare pesantemente sulla comunità in assenza di nuovi finanziamenti". Passando alla gestione degli impianti, Raspi definisce quella dei Leccetti come "alquanto farraginosa".

A suo dire, questa gestione avrebbe impedito ai ragazzi del quartiere di utilizzare l’impianto, cosa che sarebbe avvenuta continuativamente per cinquant’anni. Ciò avrebbe portato "decine di appassionati ad abbandonare la pratica sportiva, colpevoli di non aver trovato un’alternativa e di non avere il tempo o la capacità economica per costituire una società e gestire la struttura". Raspi si interroga provocatoriamente: "Ma questa amministrazione parla con i cittadini?". Al centro delle critiche vi è anche l’omologazione del campo sportivo Chiarugi, della quale Raspi afferma che "ci si può vantare di aver ottenuto un pezzo di carta". Il consigliere descrive la strada per raggiungere il campo come un film di orrore, con edifici pericolanti"intorno e un "terreno di gioco chiamiamolo così, - scrive - che è una manna per ortopedici e fisioterapisti", paventando seri rischi di infortuni per gli atleti. Anche le piste di atletica non sono esenti da critiche. Raspi allude a una gestione dei lavori molto carente, lasciando intendere "situazioni ridicole note a chi frequenta lo stadio quotidianamente". Infine, Raspi punta il dito sulla chiusura dello stadio e della piscina, affermando che i lavori non c’entrano nulla. Accusa l’amministrazione di aver impiegato "sette mesi per fare una convenzione che, nel menefreghismo più totale, non è stata stipulata nonostante l’assoluta disponibilità della Sav". Secondo Raspi, "questa è la verità nuda e cruda".