
Gli ascensori del Concione tornano a fare le bizze. Servizio ad intermittenza anche nei giorni scorsi. Soprattutto a sera, quando c’erano persone che, dopo ave parcheggiato a Fonti alle Fate, avevano la necessità di salire in Corso Garibaldi. La soluzione? Farsi oltre 100 scalini dentro il bastione che, specie di notte, non è uno dei salotti più accoglienti della città. E questa volta – ci fanno notare alcuni residenti – nessuno è rimasto intrappolato dentro gli ascensori, situazione tutt’altro che piacevole visto che l’impianto è privo ormai da tanti anni di un custode. Non solo di notte. Ma anche di giorno. E dire che lo scorso anno l’impianto rimase fermo per tre mesi per lavori importanti di manutenzione straordinaria dopo lo stop dall’agenzia del Ministero dei trasporti.
L’ascensore rimase ‘fermo’ tre mesi perché dovevano essere sostituiti funi e argani degli impianti di sollevamento. Poi, terminato l’importante intervento, ci fu il ritorno alla normalità. "Doveva essere l’occasione per rivedere anche le macchine : dicono alcuni –. Forse servono ascensori più moderni, nuovi, adeguati alle sollecitazioni e alle esigenze di oggi".
Un oggi che vede la città molto frequentata da turisti di giorni e movida di notte. Gli ascensori lavorano e sodo. L’impianto, complessivamente, risale alle prima metà degli anni Duemila quando fu inaugurato dalla prima amministrazione Frosini. Un impianto, dunque, che ha vent’anni suonati. E del quale la città, ora più di sempre, non può fare a meno. E già fin troppo stretto il parcheggio del Cencione.