
Un’isola dove poter superare i confini, che siano questi limiti geografici, naturali o della mente. È cominciata da qualche giorno l’avventura di cinque ragazzi partiti per lavorare su una delle isole più misteriose e affascinanti del Mediterraneo: Pianosa, dov’è presente una struttura alberghiera gestita da una rete di cooperative di cui è capofila Arnera. Un luogo geografico che è molto di più di una meta turistica per l’estate, sede di un progetto sociale dove la galera si fonda con l’isola e viceversa in una condizione dove chi ha sbagliato ed è stato condannato si ritrova a lavorare fianco a fianco a chi è libero, e soprattutto pronto a vivere un’esperienza unica. "Siamo partiti dalla Valdera, da Terricciola, Ponsacco, Lari e Forcoli e con noi c’è un giovane cuoco fiorentino – racconta Ronny Bellagotti responsabile del bar e del ristorante della struttura di Pianosa – per metà dell’anno questo luogo è praticamente disabitato così quando si torna c’è sempre molto da sistemare e mettere a posto. Stiamo allestendo tutto per essere pronti ad aprire la stagione turistica che qui va avanti fino a ottobre".
Da qualche giorno è attivo una sorta di diario di bordo dell’isola scritto e pubblicato sui social proprio dai ragazzi partiti per lavorare al progetto. "Si chiama People of Pianosa ed è un profilo instagram nato con l’obiettivo di raccontare la nostra vita qua – continua –. L’impegno di quest’anno si baserà proprio su una maggiore e più attenta comunicazione. Da giugno a ottobre cerchiamo volontari disposti a stare qui una settimana a lavorare con compiti base tra cui pulire o aiutare nell’albergo e nel ristorante, in cambio avranno vitto, alloggio e le bellezza di Pianosa. Chi volesse unirsi a noi può scrivere a [email protected]. Non chiediamo particolari requisiti ma la voglia di vivere un’avventura, lavorare fianco a fianco con i detenuti, entrare in contatto con una realtà spesso invisibile. Pianosa è un luogo che fa riflettere su tantissime questioni, un posto dalle mille sfumature e ovviamente non parlo soltanto dei colori meravigliosi della sua natura". Un appello per chi è alla ricerca di limiti da superare fuori e dentro di sé. "Come ci siamo attrezzati per il Covid? – spiega – Intanto prima di venire qua ci siamo sottoposti a un tampone. Le camere dell’albergo, 13 in totale, vengono pulite con una macchina a ozono e inoltre a breve sarà possibile prenotare il tavolo al ristorante o il cibo da asporto direttamente con una app dal cellulare e dal sito. In più stiamo allestendo lo spazio all’esterno con i tavoli. Qui il posto non manca e i volumi delle persone sono bassi per cui non è difficile mantenere il distanziamento".
Sarah Esposito