Ancora paura al Lotti. Un’altra aggressione. Picchiata un’infermiera

Il paziente l’ha presa a pugni alle spalle e poi si è avventato sul collega. La presa di posizione del Nursind: "C’è un problema logistico da risolvere".

Ancora paura al Lotti. Un’altra aggressione. Picchiata un’infermiera

Ancora paura al Lotti. Un’altra aggressione. Picchiata un’infermiera

Un’altra aggressione nel pronto soccorso dell’ospedale "Felice Lotti" di Pontedera. La vittima stavolta è una infermiera del triage che, da quanto ricostruito, è stata colpita più volte con pugni alla schiena da un paziente alterato. E’ successo, appunto, la notte successiva a quelle nella quale un 25enne straniero ha dato in escandescenze perché voleva passare avanti alle altre persone che erano in attesa , e per questo ha cominciato a dare di matto minacciando verbalmente il personale medico e infermieristico: il pronto soccorso è rimasto in balia del giovane per circa un’ora che, alla fine, è stato denunciato dai carabinieri per interuzione di pubblico servizio.

Stavolta invece l’aggressione è stata anche fisica. E gli aggrediti, alla fine del conto, in realtà sono due: perché il paziente – da quanto abbiamo appreso – avrebbe alzato le mani anche con il collega che è immediatamente accorso in aiuto all’infermiera quando ha capito che stava succedendo qualcosa. "Un’aggressione peggiore di quella del giorno precedente – dice Daniele Carbocci (sindacato Nursind) perché il paziente ha colpito più volte l’infermiera. Peraltro questo è stato possibile per la situazione logistica del punto triage che non protegge il personale dai pazienti che sono stati già fatti entrare oltre la sala di attesa, lasciando l’infermiere triagista con le spalle scoperte". Un problema che sarebbe già stato segnalato e ben noto. "Un problema su quale – aggiunge Carbocci – prenderemo posizione come sindacato, perché è necessario fare in modo che venga istallata un’adeguata protezione del personale del triage che non deve essere esposto a questa tipologia di rischio che è concreta, come ci ha dimostrato quanto accaduto. Devono essere previde delle adeguate protezioni: il paziente in questo caso ha agito con le mani. Ma se dovesse capitare un’aggressione con un oggetto contundente gli esiti sarebbero drammatici. La persone di spalle non ha possibilità di intuire il pericolo, di prendere contro misure e difendersi in alcun modo". L’infermiera, è emerso, non sarebbe intenzionata a presentare denuncia verso il paziente. Ma è intenzionata invece a fare una segnalazione interna dell’accaduto.

Insomma, ogni accorgimento deve essere preso secondo il Nursind. Visto che il problema aggressioni è anche più ampio di questi due episodi che si sono verificati al "Lotti" nel giro di poche ore. "Quello delle aggressioni è un tema serio e importante – aggiunge Carbocci –. I fatti sono frequenti, pur di gravità diversa. Non si contano invece le aggressioni verbali che sono invece plurigiornaliere".

Carlo Baroni