
Andrea Bocelli con il figlio Amos
Sassari, 12 agosto 2025 – Per fortuna si è trattato solo di un falso allarme, ma la “psicosi botulino” ha subito preso piede e fatto scattare la preoccupazione. Amos Bocelli, 30 anni, figlio del tenore Andrea Bocelli, dopo aver mangiato un panino in un chiosco di Porto Cervo, ha accusato forti dolori addominali, nausea e altri sintomi. Per questo è stato accompagnato al pronto soccorso di Olbia. A raccontare l’accaduto è La Nuova Sardegna.
Dopo un paio d’ore da quello spuntino, sarebbero scattati i primi sintomi che hanno fatto temere una possibile intossicazione alimentare. A quel punto il 30enne sarebbe stato accompagnato da Andrea Bocelli in persona al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Qui è stato preso in carico dal personale medico e infermieristico dell’ospedale.
Dopo quale ora sono arrivati gli esiti dei controlli. E come dicevamo, per fortuna la diagnosi non è stata preoccupante. Nessun collegamento con casi di botultino alimentare, insomma, niente di grave. Solo un episodio fastidioso che si è risolto nel giro di qualche ora. Amos e Andrea Bocelli hanno quindi potuto lasciare l’ospedale nella notte tra il 10 e l’11 agosto.
Cos’è il botulino?
Sono almeno sei le forme di botulismo identificate. Quelle più frequenti sono: il botulismo alimentare, il botulismo infantile e il botulismo da ferita. I recenti casi di cronaca sono del primo tipo, che è poi la forma preponderante. La malattia, che si manifesta con una paralisi muscolare, è causata dalle tossine dei clostridi (il Clostridium botulinum è il più noto tra i clostridi produttori di tossine botuliniche). Il botulismo alimentare può colpire a tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona – ricordano gli esperti –. Solitamente i sintomi si manifestano da poche ore a oltre una settimana dopo il consumo dell'alimento contaminato (6 ore 15 giorni). In genere la sintomatologia compare mediamente nell'arco di 24-72 ore dopo il consumo dell'alimento contaminato. Più rapida è la comparsa dei sintomi più severa sarà la malattia, perché maggiore sarà il quantitativo di tossina ingerita.