Strage di Suviana, dolore e strazio per Alessandro D’Andrea. "Amavi questo lavoro ed eri felice”

Il pianto degli amici del tecnico specializzato di Forcoli morto nell’incidente all’impianto di Suviana. "Una tragedia che riporta l’attenzione sul tema imprescindibile della sicurezza"

Forcoli (Pisa), 13 aprile 2024 – Poco dopo che la fidanzata e la sorella, giovedì, erano arrivate a Suviana, nel giorno delle ricerche frenetiche e complesse dei tecnici ancora dispersi sotto l’acqua e le macerie della centrale idroelettrica di Bargi, hanno ricevuto la terribile notizia che Alessandro D’Andrea era stato trovato. Purtroppo privo di vita. Era nell’acqua, al nono piano sommerso, vicino a quello di altri colleghi. Stava scappando dall’inferno. Si sarebbe trattato – da una prima valutazione – di un ultimo tentativo disperato di mettersi in salvo.

I soccorritori sul luogo dell'esplosione e, nel riquadro, Alessandro D'Andrea
I soccorritori sul luogo dell'esplosione e, nel riquadro, Alessandro D'Andrea

Alessandro D’Andrea era un professionista esperto. Uno dei migliori. Ce lo aveva detto anche l’anziano zio della madre del 37enne, Giuseppe: "Alessandro è considerato un’eccellenza nel suo lavoro, lo hanno mandato più volte anche all’estero, aveva grande esperienza e sapeva muoversi nelle situazioni difficilissime". Anche a questo era legato l’ultimo filo di speranza, quando ancora era un disperso. Un filo sempre più sottile, carico di angoscia e disperazione, man mano che passavano le ore e dal luogo della tragedia arrivavano aggiornamenti. Fino a quello che ha graffiato il cuore di tutti a Forcoli.

L’intero paese, dove il tecnico specializzato alla Voith di Cinisello Balsamo ha vissuto fino ad alcuni anni fa prima di trasferirsi in Lombardia, partecipa al terribile dolore in cui sono sprofondati i genitori, il padre Daniele e la mamma Carla, le due figlie, parenti e tantissimi amici del 37enne. Lacrime strazio anche attraverso i social. "Mi unisco al dolore di tutta la comunità di Forcoli, dove Alessandro è cresciuto, si è fatto uomo, si è formato fino a diventare un tecnico esperto, qualificato ed apprezzato – scrive il consigliere regionale Andrea Pieroni –. Strazio, dolore, vuoto incolmabile, sconcerto, rabbia, ecco quello che lasciano le morti sul lavoro. Una strage continua, che non riusciamo a fermare e nemmeno a rallentare".

"Poco tempo fa ci eravamo sentiti e mi avevi raccontato la tua felicità per questo lavoro. La vita da e toglie in un attimo", scrive un amico di Alessandro. "Una tragedia che riporta l’attenzione al tema imprescindibile della sicurezza sul lavoro", sottolinea un altro interpretando il sentimento di molti.

Ora resta l’attesa di capire cos’è successo, la dinamica dell’incidente: c’è un’inchiesta della procura per disastro colposo e omicidio colposo plurimo,. Un minuto di silenzio è stato osservato in Comune a Bologna in memoria delle sette vittime. Ancora non ci sono certezze sulla data del rientro di Alessandro D’Andrea a Forcoli per l’ultimo saluto. La famiglia è in stretto contatto con il sindaco Marco Gherardini che, dal primo istante, ha dato la massima disponibilità per ogni necessità, qualunque fosse stato l’esito della vicenda. Purtroppo è stato il peggiore.