
A fuoco il bus dei bambini: "Ma non ci fermeranno"
Il pulmino dei giovanissimi dell’associazione ciclistica ’Una Bici x Tutti’ di Ponsacco, è stato dato alle fiamme nella notte tra giovedì e venerdì. I resti carbonizzati del furgoncino, un Ford Transit da 9 posti, sono stati trovati alle 5 di ieri mattina in via Buozzi a Ponsacco dove era stato parcheggiato la notte precedente, vicino alla casa del direttore sportivo della UBxT.
L’incendio, a quanto hanno constatato i carabinieri e i vigili del fuoco della città, sarebbe stato appiccato intorno alle 4.30, quando alcuni residenti hanno sentito degli scoppi e visto una nube di fumo, ed è di natura dolosa. Il presidente dell’associazione, Claudio De Angeli, ha parlato di un "danno inestimabile che ci colpisce al cuore". "Ciò che è avvenuto è un crimine con tante ripercussioni. Il furgone, che costava svariate migliaia di euro, èra il frutto di enormi sacrifici e con lui sono stati bruciati un gazebo di grandi dimensioni, sedie, birilli, pompe per le gomme e un baracchino". "Non è facile spiegare a dei bambini di 6-12 anni – dice con rammarico il presidente – che non possono spostarsi perché qualcuno ha dato fuoco al loro furgone che aveva dentro anche le sedie griffate col loro nome".
De Angeli ha già sporto denuncia ai Carabinieri di Ponsacco e alla Squadra Mobile di Pontedera. L’atto vandalico ha richiamato un’enorme solidarietà da parte dell’intera cittadinanza ponsacchina, fino al neoeletto primo cittadino, Gabriele Gasperini, che sulla sua pagina Facebook ha sottolineato la sua ferma condanna "al grave atto vandalico compiuto questa notte in via Buozzi, dove è stato dato alle fiamme il furgone dei giovanissimi della società ciclistica UBxT. Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti del presidente Claudio De Angeli, dei direttori sportivi e di tutte le famiglie (bambini e genitori) che fanno parte della società sportiva".
"Ringrazio tutti quanti per la solidarietà - afferma il presidente dell’associazione – e prometto questo: anche se ci hanno lasciati a piedi noi non ci fermiamo. Costi quel che costi. La cittadinanza ci vuole bene, lo ha dimostrato ampiamente, e per noi che siamo una grande famiglia la vicinanza che stiamo ricevendo è molto importante per rimetterci in sesto e andare avanti". E in paese c’è già qualcuno che pensa ad una raccolta fondi.