A Fauglia un parco di batterie. Accumuleranno la corrente

Il Sistema Bess sarà connesso alla Rete nazionale. Il sindaco Lenzi: "Ci è piovuto tutto addosso"

A Fauglia un parco di batterie. Accumuleranno la corrente

A Fauglia un parco di batterie. Accumuleranno la corrente

di Carlo Baroni

FAUGLIA (PIsa)

La crescita esponenziale di potenza fotovoltaica installata provoca una sovrapproduzione nelle ore centrali della giornata. L’utilizzo di tecnologie di accumulo per ottimizzare la produzione rinnovabile è ritenuta fondamentale poiché riduce i picchi di produzione nei momenti di overgeneration ed eroga potenza in rete nei momenti di maggiore carico. A Fauglia, nel Pisano, segnatamente nella frazione di Acciaolo – vicino alla centrale elettrica – arriverà il sistema Bess che sarà connesso alla Rete elettrica nazionale: si tratta di un impianto di accumulo elettrochimico da 50 Mw dell’energia elettrica. Un impianto costituito da container che, in questo caso, sono 56 e contengono enormi batterie.

L’operazione è già stata autorizzata e il tutto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Il sindaco del piccolo Comune pisano, Alberto Lenzi, non nasconde la preoccupazione, anche perché la popolazione sta già insorgendo e parla di un nuovo "mostro" sulle colline dalla natura aspra e pungente: "Si tra di un qualcosa che si è piovuto letteralmente addosso – spiega –. Abbiamo saputo di tutto una manciata di giorni fa e abbiamo subito informato i cittadini. E per quello che ne sappiamo poco possiamo fare: decisione ministeriale (ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) per interesse nazionale. E’ già sulla Gazzetta ufficiale". "Mi sono attivato anche con la Regione Toscana – prosegue Lenzi – e ho avuto rassicurazioni sul fatto che cercheranno di saperne di più". "Da quanto abbiamo appreso – conclude Lenzi – grazie a queste grandi batterie, l’impianto sarà strategico per supportare i territori di Pisa e Livorno in caso di necessità. Il terreno sul quale sorgerà l’impianto è stato acquistato dalla società interessata direttamente da un privato. Si tratta di un’operazione di enorme portata: ben 53 milioni di euro per la realizzazione".

La popolazione, appunto, sta mettendo in piedi un comitato per battersi in tutte le sedi: " Ci rifiutiamo di credere che sia davvero così, che si possa sacrificare una porzione di paesaggio toscano senza poter fare alcunché", dice Mileo Ranieri, uno dei componenti.

Sull’inizio delle opere il Comune, al momento, non ha certezze: "fra la gara e tutto il resto, è ipotizzabile entro dodici mesi". Intanto l’amministrazione comunale ha raccomandato alla società interessata, anche in funzione dell’impatto paesaggistico "che l’opera avrà sul territorio, la cui realizzazione viene prevista in un’area a destinazione urbanistica “agricola”", che venga "realizzato un apposito intervento di mitigazione con la messa a dimora del verde". Ma per la gente non basta.