ERIKA PONTINI
Politica

Giani: “Sanità, lavoro e nidi gratis” . E Fossi rivendica la scelta del listino

L’intervista al al segretario regionale del Pd Stefano Fossi: “Rivendico il listino bloccato, nessun veto su Pontedera”. E sull’acqua: «Va resa pubblica, Male i manager della Multiutility”

Il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi e il presidente della Regione e candidato per un secondo mandato Eugenio Giani (New Press Photo)

Il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi e il presidente della Regione e candidato per un secondo mandato Eugenio Giani (New Press Photo)

Firenze, 16 settembre 2025 – ’La Toscana per te’, con al centro persone e territori, è il programma elettorale del Pd Toscana, presentato nella sede di via Forlanini a Firenze. “È il risultato del percorso di ascolto e confronto aperto avuto anche con i rappresentanti delle realtà che compongono la società: grazie alle iniziative realizzate in questi mesi abbiamo raccolto speranze, storie, richieste specifiche da ogni singolo settore traducendole in una proposta elettorale concreta” le parole della vicesegretaria del Pd Toscana Stefania Lio. Tra le priorità un’agenda unica regionale per visite, esami e interventi per ridurre le liste d’attesa, il piano straordinario per edilizia residenziale pubblica, l’attivazione di un fondo per l’abolizione dell’eredità povera. Ma anche l’estensione della strategia regionale per le aree interne e piani pluriennali contro il dissesto idrogeologico. In serata, poi, al Teatro di Puccini di Firenze Eugenio Giani ha aperto le danze sulle note di Gianni Morandi e Jovanotti per tirare la volata bis in Regione con una campagna elettorale lampo di un mese, con tutto il campo largo pronto a sostenerlo. “Presenza e non presenzialismo”, rivendica Giani dopo 5 anni di governo. Pronto ora a rilanciarsi con un pacchetto di riforme “per traghettare la Toscana nel futuro”: sanità pubblica e “più territoriale con 77 nuove case di comunità”, più lavoro e “tasso d’occupazione” sopra il 70%, nidi gratis con platea di famiglie beneficiarie più ampia. E poi un filotto di piani: sociale, agricolo, per la cultura, viabilità a misura della Toscana diffusa. “Sempre presente in Toscana con il riformismo del fare”.

Venerdì notte ha fatto le tre per risolvere i casi Arezzo e Pisa. Ha dormito alla fine? "È stata una bella corsa per costruire una coalizione progressista larga e ambiziosa. Per dormire c’è tempo". Iniziamo dalla fine. Liste consegnate in extremis. Quattro deroghe, un listino bloccato. Molti nomi già noti. Qual è il cambio di passo in casa Pd? "Siamo l’unico partito che ha un percorso che nella definizione delle regole e dei nomi ascolta i territori e si confronterà negli organismi dirigenti, non ci arrivano scelte fatte da altri in una stanza a Roma come accade a destra. Siamo riusciti nell’obiettivo di costruire una lista plurale e innovativa, io rivendico anche il listino regionale perché ci garantirà una rappresentanza di quello che il Pd è e vuole sempre più essere". E’ la prima volta che il Pd ricorre al listino bloccato. E’ stato criticato, era necessario? "Nessun voto contrario, come le liste tra i 200 presenti in direzione. Era necessario per un partito che lotta per i diritti e che cerca di accorciare le distanze territoriali, permettendo alle zone più marginali e alle aree interne della Toscana di avere nomi forti”. Caso Pontedera. Non avete candidato l’assessora Sonia Luca. Veto della Nardini? “Non è stato il veto di nessuno, è stato il risultato del confronto interno al partito”. Se lo dice lei, ne prendiamo atto. E invece quanto ha pesato lo scontro tra correnti del Pd nella definizione delle liste? “Zero, perchè non c’è mai stato uno ‘scontro tra correnti’, bensì un confronto volto a tenere insieme un Pd forte e coeso. Basta vedere i nomi...”. Sembra il Meraviglioso Mondo di Amelie, segretario... “Rivendico il fatto di essere il segretario eletto con una piattaforma politica ben precisa e di aver costruito dal giorno dopo la sintesi più ampia e condivisa di quella piattaforma, salvaguardando il pluralismo del partito. Guardi le liste ci sono nomi nuovi del cambiamento e nomi di colleghi con alle spalle esperienze di buon governo”. La giunta sarà a favore dell’area Schlein? “La giunta sarà autorevole, innovativa e competente”. Mettere insieme il campo largo in Toscana dove alcune forze politiche erano recalcitranti, leggi Cinquestelle, non è stato semplice. Ma sembra che anche per lei fosse imprescindibile. Avreste i numeri per vincere anche senza. “Abbiamo lavorato per mesi per arrivare a questa coalizione, che per me e per tutto il partito rappresenta uno dei punti di orgoglio, di soddisfazione e di vittoria politica importante. Per noi era fondamentale che in Toscana si costruisse un campo ampio progressista, dalle forze più liberali e moderate alle forze più progressiste come AVS e 5 Stelle, mettendosi anche in discussione e avendo un approccio ampio e inclusivo, aprendoci a forze politiche con le quali condividiamo valori e prospettive. Dalla Toscana vogliamo dare un contributo fortissimo alla formazione dell’alternativa alla Meloni”. Perdete almeno quattro seggi in Consiglio, in caso di vittoria, sarà possibile governare o sarete ostaggio di Avs e 5Stelle? “Non ci sarà nessun ostaggio. Siamo seguendo un programma condiviso e pubblico, partendo proprio dall’esperienza che ha portato la Toscana ad essere la prima regione ad avere la legge sulla partecipazione ed il lavoro fatto su beni comuni e condivisi”. Tenere il governatore uscente Eugenio Giani quattro mesi in stand bye erano veramente necessario? “Abbiamo fatto un percorso coerente con un obiettivo chiaro: rafforzare la coalizione prima di tutto. Quindi prima la costruzione del programma e dell’alleanza, poi la candidatura del presidente, condividendo tutto con il Partito nazionale e con il presidente Giani. C’è sempre stata lealtà e chiarezza. Non c’è stata una sospensione, tanto che Eugenio ha continuato a lavorare con serenità. Ci presentiamo ai nastri di partenza con tutto ciò che volevamo: un candidato presidente forte, un’alleanza fortissima ed un programma innovativo. Ora dobbiamo solo vincere”. Avete presentato il programma. Quali sono i tre temi principali del Pd? «Agenda unica regionale per visite mediche, esami e interventi; piano straordinario per l’edilizia residenziale pubblica e il social housing, recupero di immobili sfitti e rimessa in funzione degli alloggi di risulta; rilancio delle aree interne con risorse dedicate”. Reddito regionale? “E’ una scelta giusta e condivisibile per una Toscana con più diritti e tutele”. Acqua pubblica. Ma non è competenza della Regione e significa ridisegnare completamente una Multiutility voluta dal vecchio Pd. Come? “Non è un mistero che considero un’intuizione importante l’aver dato il via alla Multiutility, ma oggi va sostanzialmente ridisegnata. Il management in questi anni non ha brillato per gestione e conduzione. C’è bisogno - su alcuni temi fondamentali come quello dell’acqua - di andare verso una prospettiva di ripubblicizzazione chiara e netta”. Decidono i sindaci però... “E’ giusto che la Regione dia un quadro di riferimento generale e il Pd la sua visione, poi saranno i Comuni- soci a fare le scelte di gestione". Lista Giani: auspicava due liste, una dei moderati e una del presidente. Ha fatto un passo indietro? “Non era un diktat ma un suggerimento che faceva riferimento all’opportunità di ampliare l’offerta politica verso il civismo. Il campo più moderato e centrista ha poi deciso come organizzarsi e va benissimo così”. A Prato autocertificazione di ‘non appartenenza ad associazioni segrete’, è la mossa antimassoneria dopo gli scandali. Così per tutti? “Sì, per tutti. Per me politica fa rima con trasparenza, a maggior ragione nel Pd”.