
Tutto parte dalla retroguardia. In particolare da Guidò Davì e Francesco Viscomi: due pilastri di una difesa, quella della Pistoiese, da primato. Visti all’opera con il Lentigione, l’ennesima conferma che la protezione della veta è in buone mani. Assieme ai compagni di squadra, i due hanno portato la Pistoiese a imporsi 1-0, al termine di una prestazione sofferta: tra l’altro, con gol siglato da Davì. "È stata una rete importante, realizzata in una partita non facile perché il Lentigione è una squadra organizzata, che gioca un buon calcio – assicura Davì –. Era un po’ di tempo che non segnavo: due anni e mezzo fa, quando ancora giocavo da centrocampista. Continuiamo a non guardare la classifica: andiamo avanti di partita in partita. Era fondamentale conquistare i 3 punti e regalare un’altra gioia ai nostri tifosi". Che hanno aumentato le proprie presenze allo stadio con la riapertura della curva Nord. "La curva sarà un’arma in più in questo finale di stagione – sostiene Davì –. L’effetto coreografico è stato bellissimo, il calore sprigionato è una forza in più, un indubbio vantaggio per l’attacco. Spinge a far gol sotto la curva. Dopo un primo periodo difficile, la Pistoiese ha trovato la giusta quadratura: siamo andati in crescendo. Abbiamo sempre subito pochi gol, per merito di tutti". In quest’annata, è stato "inventato" difensore. "È un ruolo che mi piace, anche perché da centrocampista avevo caratteristiche più difensive. Un ruolo che mi è piaciuto subito".
Sbloccato il punteggio dopo poco più di 10 minuti, non ci saremmo attesi tanta sofferenza. Francesco Viscomi spiega il motivo. "Sapevamo di affrontare una formazione che propone un ottimo calcio, una delle poche che, sia all’andata che al ritorno, ci ha messo sotto. Per fortuna (o per bravura), sappiamo adattarci alle situazioni di gioco. Diamo quindi merito al Lentigione, una signora squadra, ma noi abbiamo un obiettivo fisso: non prendere gol e portare a casa il risultato. Abbiamo dato un’ulteriore prova di solidità. Iniziato il percorso tutti assieme, vogliamo finirlo al meglio, chi gioca e non gioca: il gruppo è unito e si allena a tremila all’ora. Non siamo soltanto 11, siamo una città: bisogna difendere questo sogno. A volte siamo più belli, a volte facciamo la guerra. La curva riaperta? Uno stimolo in più: nessuno di noi poi si sarebbe aspettato una presenza così. Contenti di averla fatta esultare". Ma ora testa bassa e lavorare: fra due giorni c’è la delicata trasferta di Corticella.
Gianluca Barni