Il commento. Parigi: "Ci salveremo»

Gabriele Parigi, il nuovo tecnico della Pistoiese, inizia in salita: squadra da assemblare, espulsione frettolosa e fattore fisico incognita. Crede nella salvezza, ma manca esperienza e qualcosa davanti. Venderemo cara la pelle.

Gabriele Parigi, il nuovo tecnico arancione di quest’annata travaglia, inizia in salita: non solo una squadra, fatta e disfatta dal gran capo Maurizio De Simone, da assemblare in fretta e furia, ma pure un’espulsione frettolosa da parte dell’arbitro: come dire, tutto rema contro, in casa e fuori. "Sì, la cacciata dal campo di Kamana, senz’altro affrettata, ha influito sulla nostra prestazione, sia a livello fisico che di posizione – spiega il tecnico –: siamo calati nella ripresa e ci siamo abbassati sul terreno di gioco. D’altronde, il fattore fisico era un’incognita già alla vigilia: abbiamo sostenuto soltanto quattro allenamenti ed era prevedibile che alla lunga ne avremmo risentito, facendo fatica e calando. Ma certo, in inferiorità numerica è stato tutto più difficile".

Lui, comunque, sostiene di credere alla salvezza della formazione. "Non abbiamo sfigurato al cospetto del Ravenna capolista. La prestazione mi ha soddisfatto, il punteggio l’ho trovato troppo ampio, eccessivo. So che salvarsi è un’impresa, ma venderemo cara la pelle. Oggi (ieri per chi legge; ndr) ci sono stati segnali importanti, di un gruppo che sta nascendo, della voglia di lottare, di taluni uomini, quali Carannante, che possono darci moltissimo. Ci manca un po’ d’esperienza, ma ci sono stati più aspetti positivi che negativi".

Là fuori i tifosi chiedono a De Simone di andarsene da Pistoia, De Simone fa capolino in sala stampa per contestare la decisione del direttore di gara e un collega assente, Parigi ci mette la faccia provando a dare indicazioni di mercato. "Ci manca qualcosina davanti. Mi dicono che dovrebbe arrivare qualcuno in settimana: speriamo". Intanto fa di necessità, virtù. Eh sì, ci soccorre il grande, grandissimo Ennio Flaiano: la situazione della Pistoiese è grave, ma non seria.

Gianluca Barni