
Patrizio La Pietra, sottosegretario all’agricoltura con delega al florovivaismo
È stato rimosso il blocco britannico alle importazioni di piante vive dall’Italia, in vigore da ottobre 2024 per motivi fitosanitari. Una notizia accolta con soddisfazione da parte delle associazioni di categoria e che arriva al termine di una serie di dialoghi portati avanti dalle autorità fitosanitarie italiane, in collaborazione con il Crea, assieme agli esperti britannici, giunti in Toscana e Lombardia a marzo per condurre attività di Audit. Lo stop era stato imposto a seguito del ritrovamento dell’insetto nocivo Pochazia shantungensis in esemplari provenienti dall’Italia, causando numerosi problemi al comparto florovivaistico nostrano. Le verifiche condotte dalle autorità fitosanitarie italiane e britanniche hanno accertato che il clima del Regno Unito non consente la sopravvivenza e la proliferazione dell’insetto nocivo. Viene meno, quindi, il presupposto per mantenere il divieto.
"La riapertura del mercato del Regno Unito alle piante ornamentali italiane è un’ottima notizia, frutto del lavoro che abbiamo messo in campo per scongiurare una decisione che avrebbe potuto causare ingenti danni al settore florovivaistico italiano - ha detto Patrizio La Pietra, sottosegretario all’agricoltura con delega al florovivaismo -. Non includere la Pochazia Shantungensis tra gli organismi da quarantena per le piante e riaprire le importazioni dall’Italia è un segnale importante per tutto il settore. Istituzioni e mondo della ricerca, con un grande impegno del Crea, hanno lavorato insieme a supporto del sistema produttivo per scongiurare il rischio di danni economici per il comparto florovivaistico nazionale, eccellenza italiana e leader delle esportazioni e il risultato odierno premia l’impegno profuso dal Masaf, dal ministro Lollobrigida e da tutto il governo Meloni".
Soddisfazione anche da parte di Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, che ha sottolineato come la riapertura possa incentivare un nuovo incremento degli scambi. L’export pistoiese di piante vive verso l’UK è passato infatti dai 46 milioni di euro del 2021 ai 26 milioni del 2024, con un calo del 43% dovuto alla nuova burocrazia doganale e alle misure precauzionali inglesi che avevano rallentato gli scambi fino al blocco totale. "Ricevere questa notizia è un enorme sollievo - ha osservato Tesi -. Il Regno Unito è uno sbocco storico per le nostre imprese e il blocco di questi mesi ha colpito duramente il comparto. L’annuncio del Ministero dell’Agricoltura sulla rimozione del blocco rappresenta un primo passo verso il recupero".
La riapertura del mercato del Regno Unito alle piante ornamentali italiane è "un provvedimento atteso e sostenuto con forza – fanno sapere da Confagricoltura –. Abbiamo lavorato a fianco delle istituzioni e del servizio fitosanitario nazionale, affinché si sbloccasse la situazione ferma dall’ottobre scorso".
Michele Flori