
Vivai Bruschi
Pistoia, 27 settembre 2018 - E’ stato l’elicottero ad attirare subito l’attenzione. Quello che, ieri mattina, la Guardia di Finanza di Pistoia ha usato per fare i rilievi video della zona tra Bottegone e Badia a Pacciana. Le Fiamme Gialle hanno posto sotto sequestro gli ex vivai Sandro Bruschi, che rientrano nell’accordo con la Giorgio Tesi Group. Bancarotta fraudolenta in concorso: sarebbe questo il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Pistoia.
I creditori della Sandro Bruschi hanno subito accolto con soddisfazione la notizia della visita della Finanza. «In due anni – ricordano – abbiamo tentato in tutti i modi di recuperare la situazione e trovare una soluzione, ma dall’altra parte non c’è mai stata un’offerta per i fornitori presentata a riunioni e tavoli istituzionali. Noi – continuano con un’immagine efficace – non facciamo ciabatte e conosciamo benissimo il valore delle piante che erano nella sede Bruschi. Vogliamo soltanto che sia rispettato il sudore della nostra fronte, cosa che ci è stata negata in un attimo con una firma». L’allusione è all’accordo fra la Tesi e la Bruschi che i creditori non hanno mai digerito e contro il quale hanno protestato in ogni modo possibile. I creditori sottolineano infatti come «l’unico valore che esiste in un vivaio sono le piante», che adesso sono tutte della Tesi Group. I creditori stimano il loro valore in circa un milione e 450mila e ricordano che non sono nemmeno pignorabili.
«Il comitato – proseguono – ha sempre avuto fiducia nella giustizia e continua ad averla. Crediamo sia il momento, come già detto in passato, di mettersi a un tavolo tutti insieme e ripristinare un’etica del settore. Perché questo gioco al massacro delle piccole e medie imprese deve finire. Perché altrimenti, insieme ad esse, finisce anche il vivaismo».
Di piena fiducia nel lavoro della magistratura parla anche Sandro Orlandini, presidente della Cia, l’associazione di categoria che più delle altre ha seguito le istanze degli ex piccoli fornitori della Bruschi. «Che quanto accaduto fosse un fatto grave per Pistoia lo abbiamo sostenuto da subito – dice Orlandini –. Adesso continuiamo a lavorare a fianco delle imprese che da subito hanno portato avanti la loro battaglia. Nei prossimi giorni, nell’ambito di un incontro già convocato sul florovivaismo discuteremo anche delle novità e del modo migliore per affrontarle».